"oro rosso"

Fermato con 100 chili di rame e fibra ottica in auto: denunciato un 30enne pavese a San Martino Siccomario

Il materiale, probabilmente rubato, è stato sequestrato dai Carabinieri. Proseguono le indagini per individuare i proprietari del rame

Fermato con 100 chili di rame e fibra ottica in auto: denunciato un 30enne pavese a San Martino Siccomario

Controlli notturni e un colpo importante contro il mercato della ricettazione. È accaduto a San Martino Siccomario, dove i Carabinieri della Stazione locale, impegnati in un servizio di prevenzione dei furti e dei reati predatori, hanno fermato un’auto sospetta nella notte tra il 9 e il 10 ottobre 2025. A

bordo c’era un uomo di Pavia, già noto alle forze dell’ordine, che non è riuscito a fornire spiegazioni convincenti sulla provenienza di un carico piuttosto insolito: circa cento chili di cavi di rame e fibra ottica stipati nel bagagliaio.

Fermato con 100 chili di rame e fibra ottica in auto

Il comportamento nervoso del conducente ha insospettito i militari, che hanno deciso di procedere a un controllo approfondito del veicolo. Il ritrovamento del materiale, verosimilmente frutto di un furto avvenuto nella zona, ha portato alla denuncia dell’uomo per ricettazione. Tutta la merce è stata sequestrata e affidata in custodia, mentre i Carabinieri stanno ora lavorando per individuare l’esatto luogo del furto e risalire ai legittimi proprietari del rame.

“Oro rosso”

Il valore del materiale recuperato è considerevole: negli ultimi mesi, infatti, il furto di rame – il cosiddetto “oro rosso” – ha registrato un aumento in tutto il territorio pavese, alimentato dal mercato nero e dai prezzi in crescita del metallo. Per questo motivo le pattuglie dell’Arma stanno intensificando i controlli notturni, in particolare nelle aree industriali e lungo le principali vie di collegamento, spesso utilizzate per il trasporto e lo smistamento del materiale rubato.

L’operazione condotta a San Martino Siccomario rientra in questo piano di prevenzione e conferma l’attenzione dei Carabinieri verso un fenomeno che non solo causa danni economici ingenti, ma mette anche a rischio la sicurezza delle infrastrutture e delle reti di comunicazione. Le indagini proseguono per chiarire la provenienza dei cavi e accertare se l’uomo fermato possa essere coinvolto in altri episodi analoghi avvenuti nella provincia di Pavia.