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Peste Suina Africana, stop alle restrizioni negli allevamenti della provincia di Pavia

La Commissione europea approva la richiesta italiana: circa 300 allevamenti tra Pavia, Lodi e Novara potranno riprendere la piena attività

Peste Suina Africana, stop alle restrizioni negli allevamenti della provincia di Pavia

La Commissione europea ha approvato la richiesta italiana di rimuovere le restrizioni per la peste suina africana nelle province di Pavia, Lodi e Novara, che interessano circa 300 allevamenti. La decisione riconosce il lavoro di contenimento del virus e delle misure di biosicurezza adottate.

PSA, stop alle restrizioni negli allevamenti

Un passo importante per gli allevatori di Lombardia e Piemonte: il Comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi (Paff) dell’Unione Europea ha approvato all’unanimità la richiesta italiana di rimuovere le restrizioni per la peste suina africana (Psa) nelle province lombarde di Pavia e Lodi e in quella piemontese di Novara. La misura interessa circa 300 allevamenti suinicoli, colpiti negli ultimi anni da forti limitazioni alla movimentazione degli animali.

“Passo importante”

L’assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia, Alessandro Beduschi, ha accolto con soddisfazione la decisione:

“La peste suina africana aveva gravemente penalizzato le province di Pavia e Lodi sul piano commerciale. Questo è un passo importante che valorizza il lavoro svolto da tutti, anche se la battaglia non è ancora conclusa”.

Beduschi ha sottolineato come le restrizioni abbiano portato a una diminuzione del numero di allevamenti e a forti difficoltà economiche:

“Il risultato ottenuto riconosce il grande lavoro della veterinaria regionale, con il supporto del commissario Filippini e del ministro Lollobrigida. Grazie alle risorse impiegate, al contenimento dei cinghiali e alle misure di biosicurezza, siamo riusciti a risolvere rapidamente una situazione che sembrava critica“.

L’assessore Alessandro Beduschi

Nel dettaglio, la zona ‘3’, quella con restrizioni totali, viene completamente rimossa. 109 Comuni vengono classificati in zona ‘2’, 57 in zona ‘1’, mentre 72 Comuni precedentemente inclusi nelle zone di restrizione passano a territorio libero.

“Dopo questa notizia – prosegue l’assessore Beduschi – possiamo dire che i lavoratori del settore, e l’intera filiera tutta, possono tornare, e dico finalmente, a guardare ai mesi futuri con rinnovato ottimismo lasciandosi alle spalle mesi di duri sacrifici legati alle restrizioni. Siamo arrivati al traguardo di un allentamento alle restrizioni con un lavoro sinergico, di squadra, conosci che contenere e sconfiggere la PSA non è affatto semplice o facile, come dimostrano casi di Paesi vicini a noi”.

Il Vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio

“Un riconoscimento agli allevatori”

Anche il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio, ha espresso apprezzamento per la decisione europea:

“La decisione della Commissione europea di togliere le restrizioni contro la peste suina africana agli allevamenti delle province di Pavia, Lodi e Novara è un riconoscimento all’impegno e alla correttezza di tanti allevatori, che hanno dato il massimo per combattere l’epidemia e tornare a lavorare con serenità. Il governo, le Regioni interessate e il Commissario straordinario hanno sostenuto con efficacia questo percorso, che però non è ancora giunto alla fine. Oltre a tenere alta l’attenzione affinché il virus non rialzi la testa, bisogna ancora soddisfare del tutto le richieste di risarcimento delle imprese e occorre lavorare sul piano internazionale per riaprire i mercati che, proprio a causa della Psa, sono stati chiusi ai nostri prodotti e trovarne di nuovi”.

“Assicurare gli indennizzi”

Secondo Coldiretti Pavia, l’allentamento delle restrizioni rappresenta un passo chiave per il futuro degli allevamenti regionali, duramente colpiti negli ultimi tre anni.

“Si tratta di un passo atteso – sottolinea Silvia Garavaglia, Presidente di Coldiretti Pavia – un passo importante per ridare una prospettiva agli allevatori che hanno compiuto ingenti sforzi, a cominciare da un ulteriore incremento dei livelli di biosicurezza aziendale, per fronteggiare un’emergenza innescata dalla diffusione incontrollata dei cinghiali, principale vettore della malattia.

È però altrettanto indispensabile – dice ancora il Presidente di Coldiretti Pavia – che vengano assicurati al più presto anche gli indennizzi per tutti i danni accertati, coprendo le perdite dovute sia agli abbattimenti sia al fermo aziendale forzato”.

Presenti all’incontro tra gli eurodeputati della commissione Agricoltura, anche il presidente e il direttore di Coldiretti Lombardia, Gianfranco Comincioli e Giovanni Benedetti.

Non c’è Europa senza agricoltura – ha ricordato il presidente Comincioli –. Lo scenario internazionale attuale ci mostra come l’Europa abbia bisogno di un’agricoltura forte, autonoma e sempre più sostenibile. Per questo la PAC non va ridotta bensì rafforzata, per sostenere chi davvero produce cibo lavorando la terra e custodendo il territorio.

Va garantito il rispetto del principio di reciprocità negli scambi commerciali e l’etichettatura d’origine obbligatoria su tutti i prodotti agroalimentari, bisogna investire in nuove tecnologie e innovazione mettendo in campo strumenti per contrastare gli effetti del cambiamento climatico, a cominciare dalle TEA, e snellire le procedure per favorire il ricambio generazionale”.