BOLLA DI SAPONE

Garlasco, la Gip Garlaschelli deciderà il 26 settembre se prorogare l’incidente probatorio

Riguardo alle 8 nuove impronte trovate sui resti della colazione, Angela Taccia parla di "esaltazione" (dando per scontato che siano sempre di Chiara e Alberto)

Garlasco, la Gip Garlaschelli deciderà il 26 settembre se prorogare l’incidente probatorio

Il 26 settembre la gip di Pavia deciderà se prorogare l’incidente probatorio sull’omicidio di Chiara Poggi, dopo il ritrovamento di otto impronte sui resti della colazione e nuovi dubbi sul Dna sotto le unghie della vittima. I periti chiedono più tempo per escludere contaminazioni e chiarire la possibile attribuzione ad Andrea Sempio, indagato nella nuova inchiesta.

Garlasco, proroga dell’incidente probatorio?

La giudice delle indagini preliminari di Pavia, Daniela Garlaschelli, ha fissato per il 26 settembre 2025 un’udienza cruciale: in quella sede deciderà se prorogare l’incidente probatorio nell’inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007.

Al centro del dibattito ci sono le richieste dei periti, che chiedono più tempo per completare le analisi sul DNA rinvenuto sotto le unghie della vittima e per valutare la possibilità di contaminazioni nei reperti conservati per quasi 18 anni.

Le otto impronte sui resti della colazione

Nell’udienza tenutasi ieri, 10 settembre 2025, a Milano, sono stati esaminati i reperti alimentari sequestrati nell’abitazione di via Pascoli.

Sono emerse otto impronte digitali: sei sul sacchetto dei cereali e due su quello della spazzatura. Nessuna invece sull’Estathé e sulla confezione dei biscotti.

Le impronte sono parziali e resta da stabilire se siano effettivamente utilizzabili in fase di confronto.

Nuove prove decisive?

Probabilmente no… Angela Taccia, legale (e amica di sempre) dell’indagato Andrea Sempio ha subito “smontato” queste nuove prove parlando di “esaltazione”.

E in effetti, se sui resti della colazione è stato trovato DNA dei soli fidanzati, è del tutto probabile che le tracce alla fine risultino di Chiara Poggi e Alberto Stasi, già condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per l’omicidio della ex fidanzata.

Il DNA sotto le unghie

Uno degli aspetti più delicati riguarda anche il materiale biologico (DNA) trovato sui margini delle unghie della vittima. La Procura e la difesa di Stasi ritengono che il profilo genetico maschile emerso possa essere attribuito ad Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara e oggi indagato nella nuova inchiesta. Una conclusione contestata però da precedenti perizie e dai legali della famiglia Poggi.

I periti chiedono tempo pure per escludere contaminazioni: in particolare quelle legate alla garza usata per il tampone orale e alle unghie tagliate durante l’autopsia. La genetista Denise Albani potrebbe essere chiamata a fornire un’analisi indipendente.

Una data cruciale

Gli avvocati sottolineano che la proroga dell’incidente probatorio, se concessa, non coincide con quella delle indagini preliminari, i cui termini sono ancora lontani.

“È stata una richiesta dei periti, non della procura – ha chiarito l’avvocata Giada Bocellari, legale di Alberto Stasi –. Le impronte rinvenute andranno ora valutate: non è certo che siano confrontabili né che abbiano utilità giuridica”.

Il 26 settembre sarà quindi una data decisiva: da quella udienza dipenderà se proseguire con nuovi accertamenti o chiudere una fase che, a 18 anni dall’omicidio, continua ad alimentare domande senza risposta.

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