L'allarme dei sindacati

Pavia tra i Comuni lombardi con il calo maggiore di dipendenti pubblici: -36% dal 2001

A rischio servizi essenziali come nidi, polizia locale e manutenzione stradale: i sindacati UIL chiedono investimenti sul lavoro pubblico

Pavia tra i Comuni lombardi con il calo maggiore di dipendenti pubblici: -36% dal 2001

Negli ultimi vent’anni i dipendenti degli enti locali lombardi sono diminuiti di oltre un quarto, con Pavia tra i Comuni più colpiti (-36%), mettendo a rischio servizi essenziali come nidi, polizia locale e manutenzione stradale. I sindacati UIL chiedono investimenti e salari adeguati per garantire qualità e attrattività nella pubblica amministrazione.

Dipendenti pubblici in calo

Nei Comuni lombardi, nelle amministrazioni provinciali e in Regione, il numero di dipendenti pubblici continua a diminuire. È quanto emerge dal rapporto UIL Lombardia e UIL FPL Lombardia sull’evoluzione del personale, che analizza i dati dal 2001 al 2023, basandosi sul Conto Annuale della Ragioneria Generale dello Stato.

In poco più di vent’anni, il personale complessivo degli enti locali lombardi è sceso del 27,4% rispetto al 2001 e del 18,1% rispetto al 2011. Tra i Comuni più colpiti, spicca Pavia, con una riduzione del 35,9%, seconda solo a Lodi (-41,2%). Seguono Como (-35,7%) e Varese (-32,3%).

L’impatto sui servizi locali

La riduzione del personale non è solo un dato statistico: si traduce in servizi essenziali più difficili da garantire. Dai nidi d’infanzia alla polizia locale, dall’edilizia scolastica alla manutenzione stradale, fino alla programmazione regionale, le amministrazioni si trovano a operare con risorse sempre più scarse.

“Il lavoro pubblico è stato trattato per anni come un costo da comprimere, invece dovrebbe essere una risorsa strategica. Senza personale sufficiente, i cittadini non ricevono servizi di qualità. Serve un cambio di passo, con salari adeguati e più investimenti nel lavoro pubblico”.

Più donne e più part-time

Il rapporto evidenzia anche che gli organici degli enti locali sono sempre più femminili (oltre il 60%) e che il part-time è molto diffuso, soprattutto tra le lavoratrici. Tra il 2011 e il 2023, i salari nominali sono cresciuti del 10,8%, ma questo incremento non ha compensato l’inflazione, determinando una perdita di potere d’acquisto.

Daniele Ballabio, Segretario Generale UIL FPL Lombardia, aggiunge:

Meno personale significa più carichi di lavoro, minore conciliazione e maggiore stress. Se i salari non tengono il passo con l’inflazione, la pubblica amministrazione rischia di diventare meno attrattiva e di perdere giovani professionalità”.

Le richieste

UIL Lombardia e UIL FPL Lombardia chiedono investimenti concreti nel lavoro pubblico, superando i vincoli di spesa e valorizzando le lavoratrici e i lavoratori locali. Secondo i sindacati, solo così si potranno garantire servizi di qualità ai cittadini e sviluppo per la comunità lombarda.

Monteduro e Ballabio concludono:

Meno personale significa meno servizi. Basta tagli: serve rilanciare il lavoro pubblico per garantire qualità, dignità e futuro alla Pubblica Amministrazione lombarda”.

CLICCANDO QUI E’ POSSIBILE VISIONARE IL RAPPORTO UIL LOMBARDIA COMPLETO