Ostetrica a domicilio per le neomamme, anche a Pavia il progetto pilota lombardo
Per accompagnare le famiglie nei primi giorni dopo il parto, Bertolaso: “Investiamo su prevenzione e contrasto a Inverno Demografico”

Regione Lombardia avvia a Pavia e in altre province il progetto pilota “Continuità assistenziale ostetrica”, con ostetriche che visitano le neomamme a domicilio nei primi giorni dopo il parto. L’iniziativa offre supporto sanitario, pratico ed emotivo, favorendo una genitorialità serena e contrastando il calo delle nascite.
Ostetrica a domicilio
Regione Lombardia lancia un’iniziativa innovativa per sostenere le neomamme e i loro bambini. Il progetto pilota “Continuità assistenziale ostetrica: la prima visita domiciliare dopo il parto” prevede la presenza di un’ostetrica direttamente a casa delle famiglie nei giorni immediatamente successivi alla nascita del bambino. L’obiettivo è garantire non solo assistenza sanitaria, ma anche supporto pratico ed emotivo alle neomamme e alle loro famiglie.
"Con questo progetto – sottolinea l’assessore Bertolaso – entriamo nelle case delle famiglie. La visita a domicilio dell’ostetrica è un gesto di attenzione e vicinanza che aiuta la mamma, il bambino e tutta la famiglia a vivere in modo più sereno i primi giorni insieme. È particolarmente importante nelle zone montane e periferiche, ma anche in città, soprattutto per intercettare eventuali situazioni di difficoltà personale e sociale. È un investimento di Regione Lombardia non solo sul benessere, sulla prevenzione e sul futuro della nostra comunità, ma anche e soprattutto si collega ad altre iniziative per sostenere la natalità e rappresenta un tassello della nostra battaglia contro l’inverno demografico".
Come funziona il progetto
L’ostetrica, durante la visita domiciliare, affianca la mamma nella gestione della propria salute e nell’accudimento del neonato, ad esempio supportando l’allattamento e monitorando eventuali difficoltà fisiche, psicologiche o sociali. In caso di necessità, può attivare specialisti competenti per garantire un percorso di assistenza completo e integrato.
In via sperimentale
La sperimentazione, della durata di 12 mesi, prevede un finanziamento complessivo di 500mila euro e coinvolge diversi territori lombardi, tra cui anche la provincia di Pavia. L’iniziativa permette anche di valutare il contesto quotidiano in cui vive la famiglia, tenendo conto della sicurezza, dell’igiene, degli stili di vita e del supporto familiare disponibile.
Anche a Pavia
Nella provincia di Pavia, l’iniziativa si svolgerà in collaborazione con due strutture di riferimento: l’IRCCS San Matteo e l’ASST Pavia. L’obiettivo è garantire un supporto tempestivo e personalizzato alle neomamme e ai loro bambini, con particolare attenzione alle famiglie che vivono in condizioni di fragilità o lontane dai principali servizi sanitari.
Unire salute ed equità sociale
Portare l’assistenza ostetrica a domicilio significa abbattere distanze e barriere, garantendo equità di accesso alle cure e supporto alle famiglie in ogni situazione. Il progetto si inserisce in un più ampio impegno di Regione Lombardia per contrastare il calo delle nascite, potenziare i consultori familiari, sostenere la genitorialità e migliorare il percorso nascita in tutto il territorio regionale.
I territori lombardi coinvolti
La fase pilota della sperimentazione, come già detto, durerà 12 mesi e potrà contare su un finanziamento complessivo di 500mila euro. Di seguito l’elenco dei territori lombardi coinvolti nella sperimentazione:
- Provincia di Pavia con IRCCS San Matteo di Pavia e ASST Pavia;
- Provincia di Como con ASST Lariana;
- Provincia di Varese con ASST Sette Laghi e ASST Valle Olona;
- Provincia di Sondrio con ASST Valtellina e Alto Lario;
- Provincia di Brescia con ASST Valcamonica e ASST Spedali Civili di Brescia;
- Provincia di Bergamo con ASST Papa Giovanni XXIII, ASST Bergamo Est e ASST Bergamo Ovest;
- Provincia di Milano ASST Fatebenefratelli Sacco e IRCCS Policlinico di Milano.