SANITA'

Cancro e disuguaglianze: nasce a Pavia ICaRe, il progetto per un accesso inclusivo alla prevenzione e cura dei tumori

Un team guidato dal Policlinico San Matteo e dall’Università di Pavia mette al centro i pazienti più fragili: anziani, migranti, minoranze sessuali e residenti in aree svantaggiate

Cancro e disuguaglianze: nasce a Pavia ICaRe, il progetto per un accesso inclusivo alla prevenzione e cura dei tumori
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Il progetto ICaRe, coordinato dal Policlinico San Matteo e dall’Università di Pavia, ha ottenuto un finanziamento di 200.000 euro da Fondazione Cariplo per studiare le disuguaglianze nell’accesso alle cure oncologiche. Un approccio innovativo e inclusivo, che coinvolge pazienti vulnerabili e unisce ricerca clinica e linguistica per abbattere le barriere.

Nasce a Pavia il progetto ICaRe

È il progetto ICaRe – Inequality and Cancer: Investigating Access to Resources for Prevention and Treatment ad aggiudicarsi il primo posto nella call 2024 “Inequalities research”, promossa dalla Fondazione Cariplo. Un risultato di grande rilievo, accompagnato da un finanziamento di 200mila euro, che riconosce il valore innovativo e la forte rilevanza scientifica dell’iniziativa.

"ICaRe è il primo progetto che affronta in modo sistematico l’intersezionalità delle disuguaglianze in oncologia", afferma la dottoressa Chiara Cassani, ginecologa oncologa del Policlinico San Matteo, ricercatrice dell’Università di Pavia e responsabile scientifica del progetto. "Non solo produrrà dati essenziali per migliorare l’accesso alle cure, ma potrà diventare un modello per tutta l’Europa".

Parola chiave: inclusione

Avviato il 1° luglio 2025, ICaRe adotta un approccio interdisciplinare unico, che integra competenze in oncologia, linguistica, ginecologia, endocrinologia, psicologia e studi di genere. L’obiettivo è affrontare le disuguaglianze sanitarie in maniera multidimensionale, superando la visione frammentata che spesso caratterizza la ricerca clinica. Al centro del progetto c’è una parola chiave: inclusione.

Focus sui pazienti più vulnerabili

ICaRe pone particolare attenzione a quei gruppi che più di altri incontrano ostacoli nell’accesso a prevenzione, screening e trattamenti oncologici: minoranze sessuali e di genere (SGM), migranti, anziani, persone con basso livello di istruzione e residenti in aree svantaggiate. Le barriere sono molteplici -culturali, sociali, linguistiche e strutturali- e spesso si sommano tra loro, aggravando le disuguaglianze.

Per affrontarle, il progetto introduce per la prima volta un sistema strutturato di raccolta dati su orientamento sessuale e identità di genere in oncologia, con l’obiettivo di costruire un modello replicabile a livello nazionale.

Rete di eccellenze tra Pavia e Milano

Coordinato dal Policlinico San Matteo, ICaRe coinvolge istituzioni di primissimo piano: Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, Università di Pavia, Fondazione CNAO, IRCCS Maugeri Pavia e associazioni di settore. Particolarmente significativa è la collaborazione tra il Dipartimento di Linguistica dell’Università di Pavia e i poli oncologici delle due città.

"Una comunicazione efficace è fondamentale per l’inclusione", evidenziano i promotori. L’obiettivo è migliorare la qualità delle informazioni fornite ai pazienti, rendendole più accessibili e comprensibili, anche attraverso il linguaggio usato nei colloqui clinici e nel materiale informativo.

Un team giovane e al femminile

Un ulteriore valore aggiunto di ICaRe è il coinvolgimento di giovani ricercatrici, con l’obiettivo di promuovere la parità di genere e lo sviluppo professionale.

Accanto alla dottoressa Chiara Cassani in qualità di Principal Investigator, fanno parte del team la professoressa Rossella Elena Nappi (Università di Pavia e IRCCS Policlinico San Matteo Pavia), il dottor Adalberto Lovotti (IRCCS Policlinico San Matteo Pavia), la dottoressa Laura Cucinella (IRCCS Policlinico San Matteo Pavia), la professoressa Laura Deborah Locati (Università di Pavia e IRCCS Maugeri Pavia), la dottoressa Amelia Barcellini (Università di Pavia e Fondazione CNAO), il dottor Filippo Pietrantonio (IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori Milano) e il dottor Alberto Giovanni Leone (IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori Milano).

ICaRe rappresenta un passo importante verso una sanità più equa, dove nessuno venga lasciato indietro a causa della propria origine, età, identità o condizione sociale. Il progetto non solo produrrà risultati scientifici utili, ma potrà influenzare le politiche pubbliche in ambito oncologico, contribuendo a ridurre le disuguaglianze sistemiche e a garantire un diritto alla cura più universale e inclusivo.