CRONACA

Garlasco, la madre di Andrea Sempio: “Basta bugie, mio figlio non ha ucciso Chiara”

La donna interviene pubblicamente in TV per smentire le accuse e fare chiarezza su impronte e scontrini legati al delitto di Garlasco

Garlasco, la madre di Andrea Sempio: “Basta bugie, mio figlio non ha ucciso Chiara”
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Daniela Ferrari, madre di Andrea Sempio, interviene pubblicamente per smentire le accuse che coinvolgono il figlio nel delitto di Garlasco. Difende la sua versione dei fatti sull’impronta ritrovata e sullo scontrino di Vigevano, denunciando la disinformazione diffusa da TV e giornali.

La madre di Sempio in Tv

Daniela Ferrari, madre di Andrea Sempio, è intervenuta ai microfoni di Morning News su Canale 5 per difendere pubblicamente il figlio, più volte tirato in ballo nell’ambito del caso sull’omicidio di Chiara Poggi avvenuto a Garlasco nell'agosto del 2007:

"Stavo guardando la televisione e ho deciso di uscire di casa per venire qui davanti. Sono stanca di sentire falsità dette in TV e sui giornali, senza che nessuno verifichi i fatti".

L’impronta 33 e le accuse dei legali di Stasi

Tra i punti più discussi c’è la cosiddetta “impronta 33”, che secondo i consulenti della difesa di Alberto Stasi apparterrebbe proprio ad Andrea Sempio. La madre non ci sta:

"Che si tratti di sudore o sangue non lo possiamo sapere. Ma una cosa è certa: mio figlio non ha mai lasciato impronte di sangue nella casa dei Poggi, perché non è mai andato lì ad ammazzare Chiara".

Daniela ammette che un’impronta di sudore potrebbe esserci, vista la frequentazione della casa da parte del figlio. Ma solleva una domanda cruciale:

"Ma l'impronta di mio figlio c'è solo in quella parte della casa e da nessuna altra parte?"

L'impronta 33 e Daniela Ferrari

Lo scontrino di Vigevano

Altro nodo fondamentale è quello legato allo scontrino trovato, che indicherebbe la presenza di Andrea Sempio a Vigevano la mattina dell’omicidio. Daniela ha più volte chiarito la dinamica:

"Quella mattina ero uscita per andare a Gambolò, ma ho trovato il negozio chiuso e sono rientrata alle 9:50. Quando sono entrata, ho guardato l’orologio in cucina: mio figlio era in casa, ha preso le chiavi della macchina ed è uscito per andare a Vigevano".

La donna smentisce categoricamente di aver fatto lei lo scontrino o di averlo consegnato al figlio:

"Non sono mai andata a Vigevano. Lo scontrino se l’è fatto lui. Il resto sono solo bufale".

Daniela Ferrari racconta anche perché abbia deciso di custodire personalmente quello scontrino, trovato dal marito:

"Negli anni ’80 ho lavorato in un carcere di massima sicurezza. Le detenute mi dicevano sempre di proteggersi, di tenere traccia di tutto. Ammazzano un'amica di mio figlio a Garlasco, io trovo uno scontrino che dice che mio figlio, che ha 19 anni e che frequenta quella casa, si trova a Vigevano. La cosa più ovvia che mi è venuta in mente, magari anche sbagliando, è stata quella di conservare lo scontrino".

Daniela Ferrari e Andrea Sempio all'epoca dell'omicidio di Chiara Poggi

Una richiesta di verità

Il suo intervento pubblico è un grido contro la disinformazione e un invito alla cautela. "Sono qui perché voglio che la verità venga fuori, non quella dei titoli urlati in TV", conclude la madre, chiedendo rispetto per la memoria della vittima ma anche per la serenità di chi, come suo figlio, si è ritrovato nel vortice di un caso giudiziario mediatico senza prove certe.

“Io mi auguro che questa nuova indagine serva a tirar fuori, definitivamente mio figlio da questa storia. Anche se mio figlio un'immagine sporca addosso se la terrà sempre”, ha concluso Daniela Ferrari.