Primo caso di West Nile confermato a Pavia, 66enne ricoverata: “Situazione sotto controllo"
Il virus trasmesso dalle zanzare torna a colpire: attivato il sistema di sorveglianza regionale

Registrato a Pavia uno dei due casi lombardi di infezione da virus West Nile: si tratta di una donna di 66 anni, ricoverata in ospedale. Regione Lombardia rassicura: “Situazione sotto controllo, attivi tutti i protocolli di sorveglianza”.
Virus West Nile: caso confermato a Pavia
È stato confermato a Pavia uno dei due casi di infezione da virus West Nile registrati in Lombardia. A contrarre il virus è una donna di 66 anni, per la quale si è reso necessario il ricovero ospedaliero, a differenza dell’altro caso (una donna di 38 anni residente a Milano) che non ha richiesto cure in struttura sanitaria.
"Situazione sotto controllo"
A dare rassicurazioni è Mario Melazzini, direttore generale del Welfare di Regione Lombardia:
“La situazione è assolutamente sotto controllo e i cittadini possono stare tranquilli. Il West Nile è una malattia ormai endemica che si manifesta da oltre un decennio anche nella nostra Regione. Nella quasi totalità dei casi non è necessario il ricovero e si guarisce spontaneamente”.
Attivato sistema di sorveglianza
Regione Lombardia ha già attivato tutti i protocolli previsti per la sorveglianza e il monitoraggio del virus West Nile, che viene trasmesso principalmente dalle zanzare. Il piano coinvolge le ATS, i Comuni e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna (IZSLER), con un sistema integrato che opera sia sul fronte umano che su quello animale.
Le zanzare, principali vettori del virus, vengono catturate con trappole speciali distribuite in oltre 100 punti sensibili del territorio, soprattutto in pianura e collina, nel periodo estivo tra maggio e ottobre. Una rete di controllo è attiva anche presso gli aeroporti lombardi – Malpensa, Linate e Orio al Serio – per intercettare specie invasive potenzialmente portatrici di nuove infezioni.
Il ruolo degli uccelli e dei cavalli nella sorveglianza
Gli uccelli selvatici, in particolare quelli migratori, sono considerati serbatoi naturali del West Nile. La sorveglianza avviene tramite il monitoraggio di esemplari morti o abbattuti (tra cui corvi e gazze) in ogni provincia. In caso di positività, vengono immediatamente attivate misure di contenimento: controlli su sangue, organi e tessuti donati, allerta ai medici e ai pronto soccorso locali, estesi fino a 5 chilometri dal punto di ritrovamento.
Anche i cavalli, che possono sviluppare sintomi neurologici a causa del virus, sono sorvegliati con attenzione. Gli animali con segni clinici sospetti vengono sottoposti a test ematici per accertare la presenza dell’infezione.
Attenzione alta, ma nessun allarme
La presenza di un caso con ricovero a Pavia ha portato a un innalzamento del livello di attenzione, ma non ci sono al momento elementi per parlare di emergenza sanitaria. Le autorità sanitarie invitano la popolazione alla prudenza ma anche alla calma: il virus è noto, monitorato costantemente e nella grande maggioranza dei casi non porta a complicazioni.