LA PETIZIONE

Allarme per un maxi allevamento di polli a Travacò Siccomario: scatta la mobilitazione dei cittadini

Un impianto da 40mila capi vicino al centro abitato e al canile: preoccupazioni per salute pubblica, ambiente e benessere animale

Allarme per un maxi allevamento di polli a Travacò Siccomario: scatta la mobilitazione dei cittadini
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A Travacò Siccomario è in valutazione un progetto per un allevamento intensivo di 40mila polli vicino al centro abitato e al canile. Cittadini e minoranza consiliare si oppongono per motivi ambientali, sanitari e di qualità della vita, chiedendo il blocco dell'iniziativa.

Maxi allevamento di polli a Travacò Siccomario

Un progetto destinato a far discutere sta mettendo in subbuglio Travacò Siccomario. Un maxi allevamento intensivo di pollame, con una capienza stimata di circa 40mila capi, potrebbe sorgere su un terreno agricolo poco distante dal centro abitato, proprio accanto al canile comunale.

La notizia, che circolava da tempo, è stata confermata nell’ultimo consiglio comunale, suscitando immediate reazioni da parte di cittadini e opposizione consiliare.

Attualmente, il progetto è sottoposto alla valutazione paesistica del Parco del Ticino. Solo in seguito approderà negli uffici del Comune di Travacò Siccomario per l’esame edilizio. Ma le prime carte hanno già sollevato polemiche e allarmi.

La petizione

A fare da detonatore alla protesta è stata una residente del paese, che ha lanciato una petizione su Change.org contro l’installazione del nuovo impianto:

“Mi oppongo fermamente a questa iniziativa – scrive – per svariati motivi che vanno ben oltre il mio personale disprezzo per gli allevamenti intensivi. È un rischio per la salute pubblica e per il benessere degli animali, e rappresenta una minaccia per la qualità della vita di chi vive qui".

Tra le principali criticità sollevate dai cittadini: il possibile inquinamento olfattivo, l’aumento del traffico legato al trasporto di animali, e l’impatto su un canile già sovraccarico. Sul piano sanitario, viene citato anche un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che, già nel 2017, aveva segnalato i rischi legati alla diffusione di malattie zoonotiche in contesti sovraffollati come quelli degli allevamenti intensivi.

“Serve una mobilitazione collettiva”

A prendere posizione con decisione è anche il gruppo consiliare di minoranza Impegno per Travacò, che invita cittadini e associazioni civiche e ambientaliste a unirsi per bloccare il progetto.

“Non si tratta di un semplice passaggio tecnico – si legge in una nota – ma del futuro del nostro territorio. Un altro pezzo di suolo verrebbe sottratto alla sua funzione naturale e trasformato in modo irreversibile".

I consiglieri criticano il modello produttivo degli allevamenti intensivi, definito incompatibile con il rispetto delle esigenze fisiologiche e comportamentali degli animali. Sottolineano inoltre la scarsità di benefici occupazionali di strutture di questo tipo, che impiegano personale ridotto, e il contrasto con la visione di sviluppo sostenibile promossa finora dall’amministrazione comunale.

Un territorio da difendere

Il progetto, seppur ancora in fase preliminare, ha già creato una spaccatura politica e civile. L’eventuale insediamento dell’allevamento intensivo a Travacò Siccomario rischia ora di trasformarsi in un nuovo caso simbolo, non solo per la provincia di Pavia, ma per tutte le realtà locali chiamate a scegliere tra sviluppo agricolo industriale e tutela del territorio.

Intanto, la petizione online continua a raccogliere firme, mentre in paese cresce la preoccupazione per un progetto che potrebbe cambiare il volto (e l’aria) di una comunità da sempre legata al proprio ambiente e alla qualità della vita.