Processo CLEAN 2: l’ex carabiniere Antonio Scoppetta condannato a 4 anni e 6 mesi per corruzione e stalking
Avrebbe acquistato una villa a prezzo di favore in cambio della promessa di “copertura” a un cantiere: al centro dell'inchiesta anche atti persecutori contro l'ex compagna di un collega

Antonio Scoppetta, carabiniere forestale sospeso, è stato condannato a 4 anni e 6 mesi per corruzione e stalking nell’ambito dell’inchiesta Clean 2. Avrebbe acquistato una villa a prezzo ridotto in cambio di favori all’imprenditore che gliel'ha venduta. Disposta la confisca di metà dell’immobile.
4 anni e 6 mesi per Antonio Scoppetta
Quattro anni e sei mesi di reclusione, la confisca di metà della villa acquistata a San Genesio e Uniti e una sentenza che chiude, almeno in primo grado, uno dei casi più delicati dell’inchiesta Clean 2. Antonio Scoppetta, 51 anni, carabiniere forestale sospeso dal servizio e agli arresti dallo scorso novembre, è stato condannato dal giudice Daniela Garlaschelli con rito abbreviato.
La Procura di Pavia, rappresentata dai pm Chiara Giuiusa e Alberto Palermo, aveva chiesto una pena di otto anni, contestando a Scoppetta i reati di corruzione e stalking.
Lo sconto sospetto sulla villa
Al centro del processo c’è proprio l’acquisto di una villa in via Di Vittorio a San Genesio: secondo i periti incaricati dalla giudice, l'immobile valeva circa 508mila euro, al netto di 29mila euro di lavori a carico di Scoppetta. Il prezzo pattuito al rogito, però, fu di circa 290mila euro. Un importo ritenuto “anormalmente basso” dalla Procura, che ha legato l’affare a un patto illecito: l’imprenditore avrebbe ottenuto in cambio una sorta di “protezione” per evitare controlli nel cantiere, garantita da Scoppetta e da un altro carabiniere, Daniele Ziri, anche lui coinvolto nell’indagine e imputato in un procedimento parallelo.
La difesa ha provato a smontare l’impianto accusatorio attraverso un perito che ha stimato il valore dell’immobile in 378mila euro, una cifra più vicina a quella dell’atto notarile. Ma la giudice ha sposato in larga parte la tesi della pubblica accusa, disponendo anche la confisca di metà dell’abitazione.
La rete di favori e la terza accusa
Scoppetta è coinvolto anche in un secondo filone dell’inchiesta, insieme a Maurizio Pappalardo, ufficiale dell’Arma in congedo: i due avrebbero ottenuto benefici economici e altri favori in cambio di informazioni riservate su procedimenti penali. È in questo contesto che si inserisce l’accusa di stalking: l’ex fidanzata di Pappalardo sarebbe stata oggetto di atti persecutori e controlli non giustificati.
Al momento, l’ex carabiniere è ancora detenuto nel carcere di San Vittore, in attesa del braccialetto elettronico per il passaggio agli arresti domiciliari.