Garlasco, incidente probatorio: appuntamento al 4 luglio. Un blackout in Questura frena l'analisi delle impronte. Non c'è sangue su nessuna delle fascette paradesive
Per il generale Garofano i reperti sono ok, per l'avvocato Tizzoni meno...

È durato ben 9 ore l’incontro che si è tenuto nella giornata di ieri, giovedì 19 giugno 2025, presso la Questura di Milano. Un secondo round che vede in disaccordo i consulenti delle parti riguardo la riapertura dello scatolone contenente l'immondizia di casa Poggi.
Spazzatura recuperata 8 mesi dopo il delitto, avvenuto nella mattina del 13 agosto 2007, a seguito della restituzione della villetta di Garlasco alla famiglia Poggi. Reperti mai analizzati per via della mancanza formale di sequestro.
Secondo round per l'incidente probatorio
Un piattino di plastica, alcuni contenitori di biscotti, due barattolini vuoti di Fruttolo e due lattine vuote di Estathè, sono questi gli elementi trovati nella spazzatura di casa Poggi, che conteneva i resti dell'ultima colazione. Reperti finora mai analizzati contro cui si sono opposti i difensori di Andrea Sempio, attualmente unico indagato per l'omicidio di Chiara Poggi, per via della mancanza di un sequestro formale.

Spazzatura casa Poggi - immagini estrapolate dal servizio del TGR

Spazzatura casa Poggi - immagini estrapolate dal servizio del TGR

Spazzatura casa Poggi - immagini estrapolate dal servizio del TGR
Nonostante l'opposizione, il Gip ha comunque deciso di disporre l'apertura dello scatolone e procedere al campionamento degli elementi che questo conteneva.
Consulenti divisi sullo stato di conservazione
Una riapertura che però vede in disaccordo i consulenti delle parti. Secondo il Generale Garofano, consulente di Andrea Sempio, sebbene non vi sia stato un sequestro formale, i reperti sono stati trovati in buono stato di conservazione, malgrado i 18 anni trascorsi.

Si trova in disaccordo con lui però il legale dei genitori di Chiara Poggi. Gianluigi Tizzoni, infatti, è meno ottimista riguardo il contenuto del secondo scatolone. Secondo lui si tratta comunque di reperti risalenti a 18 anni fa che potrebbero non dare le risposte necessarie per chiarire i dubbi.

Campionatura delle impronte
Nel pomeriggio sono poi continuate le campionature delle impronte alla ricerca di materiale biologico, iniziate martedì con l'analisi di 17 impronte - conservate su fogli di acetato - su cui non sono state rilevate tracce ematiche.
Alla fine su 34 fascette paradesive ne sono state vagliate 30. Ne mancano 4 perché la zona di via Fatebenefratelli, a Milano, dove ha sede la Polizia scientifica negli uffici della Questura, è stata colpita da un blackout elettrico.
In ogni caso, tutte le 30 paradesive non hanno rilevato tracce di sangue, resta da capire se c'è altro materiale biologico sufficiente per l'estrazione di eventuale DNA.
Nel corso della prossima settimana potrebbero arrivare i primi risultati delle analisi svolte.
Il 4 luglio, invece, si svolgerà il prossimo incontro dell'incidente probatorio a cui parteciperanno consulenti e difensori delle parti.
