CRONACA

Sconto sulle cure in cambio di prestazioni sessuali, scoperto studio dentistico abusivo a Vigevano

Finti dentisti e avances sessuali: due donne e un uomo denunciati per esercizio abusivo della professione sanitaria, lui anche per violenza sessuale 

Sconto sulle cure in cambio di prestazioni sessuali, scoperto studio dentistico abusivo a Vigevano
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Un'indagine dei Carabinieri partita dalla denuncia di una donna romena rivela un presunto sistema organizzato di esercizio illegale della professione odontoiatrica. Tre persone denunciate, una anche per violenza sessuale.

Studio dentistico abusivo

È bastata la denuncia di una paziente insospettita per far crollare il castello di un presunto studio dentistico abusivo nel cuore di Vigevano. Il 15 aprile 2025, a conclusione di mesi di indagini, i Carabinieri della Stazione locale hanno scoperto un articolato sistema che avrebbe permesso a tre persone (due donne e un uomo) di esercitare la professione odontoiatrica senza alcuna abilitazione.

Cure scadenti e molestie

Tutto ha avuto inizio il 13 settembre 2024, quando B.P., cittadina di nazionalità romena, ha sporto denuncia sostenendo di aver ricevuto cure dentistiche di qualità scadente in un laboratorio di Vigevano. Ma non solo: la donna ha raccontato di essere stata vittima di avances sessuali da parte dell’uomo coinvolto, che le avrebbe promesso uno sconto sulle cure in cambio di prestazioni sessuali.

Le indagini

Gli accertamenti investigativi hanno permesso di risalire a due sorelle, titolari sia dello studio dove si sarebbero svolti gli interventi che di un laboratorio odontotecnico nello stesso comune. Nessuno dei tre risulta in possesso di una laurea in odontoiatria né di altri titoli che autorizzino l’esercizio della professione sanitaria. Una delle due donne risulta abilitata solo come odontotecnico, un ruolo che non consente di operare direttamente nella bocca dei pazienti.

I sequestri

Durante le perquisizioni nei locali degli studi, nei laboratori e nelle abitazioni degli indagati, i Carabinieri hanno sequestrato numerosi strumenti tipici della pratica odontoiatrica, tra cui trapani, frese, bisturi, specilli e pinze. Tra il materiale rinvenuto anche ricettari medici in bianco, timbri intestati a medici abilitati (estranei ai fatti), cartelle cliniche e impronte dentarie.

Prestazioni in nero

Ascoltati in via informale, alcuni pazienti hanno confermato di aver ricevuto visite, trattamenti e applicazioni di protesi dalle due donne, in assenza di un medico qualificato. Le prestazioni venivano pagate in contanti, senza rilascio di alcuna ricevuta, eludendo così ogni forma di controllo fiscale.

Denunciati

Secondo quanto emerso, i tre sospetti avrebbero agito in modo coordinato, suddividendosi i compiti per garantire un’attività abusiva continua e strutturata. Al termine della prima fase delle indagini (tuttora in corso) i tre sono stati denunciati in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Pavia con l’accusa di esercizio abusivo della professione sanitaria. L’uomo dovrà rispondere anche del reato di violenza sessuale per le presunte avances rivolte alla denunciante.

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