LE VOTAZIONI

Università di Pavia, sfida aperta per il rettorato tra accuse di scorrettezze e appelli all’etica

Il 12 giugno si torna al voto: Reali in testa, ma Figini e Sibilla non si ritirano

Università di Pavia, sfida aperta per il rettorato tra accuse di scorrettezze e appelli all’etica
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La corsa al rettorato dell’Università di Pavia entra nel vivo, tra richiami all’etica del confronto, accuse di scorrettezze e una comunità accademica chiamata a esprimersi di nuovo il prossimo giovedì 12 giugno 2025, dopo che al primo turno nessuno dei candidati ha raggiunto la maggioranza assoluta richiesta.

Elezioni università Pavia

In testa Alessandro Reali con 619 voti pesati, seguito da Silvia Figini con 430 e da Stefano Sibilla con 212. La soglia per l’elezione è fissata a 761 preferenze pesate.

Le email

Nelle giornate successive al voto, l’atmosfera si è fatta incandescente a causa di alcune comunicazioni inviate tramite canali istituzionali, in particolare da parte del sindacato Adrat-Cnu, che ha espresso il proprio sostegno a Reali. Una mossa accolta con disappunto da parte di molti docenti, in quanto ritenuto un utilizzo improprio delle mailing list di ateneo e un’ingerenza nella libera scelta degli elettori.

Il decano Sergio Seminara, garante del processo elettorale, ha diffuso un richiamo formale, invitando a evitare comunicazioni non strettamente private che possano influenzare il voto, ribadendo l’esemplarità del comportamento dei candidati, ma condannando le interferenze esterne.

Le posizioni dei candidati

Le tensioni si sono riflesse anche nelle dichiarazioni e nelle scelte strategiche dei tre candidati. Silvia Figini, seconda classificata e preside di Scienze politiche, ha respinto ogni ipotesi di ritiro o accordo e ha denunciato attacchi ricevuti durante la campagna elettorale, definiti al limite della diffamazione. Ha difeso la gestione del proprio dipartimento e ribadito la volontà di proseguire nella corsa, sostenendo che la somma dei consensi raccolti da lei e da Sibilla supera quelli ottenuti da Reali.

Dalla sua parte, anche Stefano Sibilla ha smentito ogni intenzione di ritiro, rifiutando l’idea di essere un candidato di servizio. Ha criticato duramente l’intervento di Adrat-Cnu, definendolo una grave scorrettezza dal punto di vista del metodo, e ha chiesto formalmente al decano di poter esercitare il diritto di replica attraverso gli stessi canali istituzionali.

In questo clima di crescente polarizzazione, Reali – primo per preferenze – ha scelto di non intervenire pubblicamente sulle polemiche, limitandosi a preannunciare una comunicazione rivolta alla comunità accademica. A sostenerlo apertamente è stato il sindacato Adrat-Cnu, che ha motivato l'azione sottolineando la significativa partecipazione al primo turno e il fatto che oltre la metà degli elettori effettivi abbia scelto Reali, a prescindere dalla pesatura ufficiale dei voti.

Ruolo rilevante

La posta in gioco va ben oltre le mura accademiche. Il rettore dell’Università di Pavia – uno degli atenei storici d’Italia – esercita un ruolo rilevante anche sul piano urbano, sanitario e infrastrutturale. L’università è proprietaria di una vasta parte del patrimonio immobiliare cittadino ed è coinvolta nei rapporti con il Policlinico San Matteo, con la Fondazione Maugeri e con l’Istituto Mondino. In ballo c’è anche la realizzazione del futuro Parco Cardano, centro di ricerca da 14 milioni di euro sostenuto in gran parte da fondi regionali.

Le prossime votazioni

Se giovedì nessuno dei candidati dovesse ottenere la maggioranza assoluta, è già prevista una terza votazione per il 17 giugno. In caso di ulteriore stallo, il ballottaggio finale tra i due più votati si svolgerà il 24 giugno. La sfida, dunque, resta aperta, e il clima teso delle ultime settimane conferma che in gioco c’è molto più di un semplice cambio al vertice.

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