Delitto di Garlasco

Chiara Poggi sapeva qualcosa e l'hanno uccisa? Giletti: "Ho un’intercettazione che collega Sempio alla Bozzola"

"La vittima stava investigando su casi di abusi ecclesiastici, cocaina e pedofilia. Aveva salvato articoli e visitato siti di denuncia"

Chiara Poggi sapeva qualcosa e l'hanno uccisa? Giletti: "Ho un’intercettazione che collega Sempio alla Bozzola"
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A quasi due decenni da quel 13 agosto 2007, la famiglia Poggi resta ferma nella convinzione che il colpevole sia Alberto Stasi. I genitori hanno dichiarato che Chiara non ci è mai stata alla Bozzola.

Ma la riapertura del caso Sempio, le nuove intercettazioni e i documenti salvati dalla vittima stanno scuotendo anche le certezze più consolidate.

Chiara Poggi stava indagando e l'hanno uccisa?

A diciotto anni dal delitto di Garlasco, il mistero si infittisce. I dubbi non si placano, le domande si moltiplicano e nuove piste si affacciano in un caso che continua a scuotere l’opinione pubblica. Ora, sotto la lente degli inquirenti torna un'ombra mai del tutto dissolta: il Santuario della Bozzola.

Già oggetto di indagini nel 2014, il Santuario è oggi al centro di nuove rivelazioni. All’interno della struttura religiosa si sarebbero svolti — sin dal 2006 — festini a luci rosse con il coinvolgimento di ecclesiastici. Una pista inquietante che ora sembrerebbe incrociare il destino di Chiara Poggi.

Giletti: "Ho un’intercettazione che collega Sempio alla Bozzola"

La giovane, infatti, potrebbe aver saputo qualcosa e Andrea Sempio, nuovo indagato per l'omicidio, potrebbe essere collegato in qualche modo ai fatti. A suggerirlo è il giornalista Massimo Giletti e questa sera, lunedì 9 giugno 2025, ne parlerà nel suo programma “Lo stato delle cose” su Rai 3.

Ho un’intercettazione che riguarda Sempio che sembrerebbe legarlo a personaggi che entrano nel giro del Santuario della Bozzola. I fatti sono stati portati alla luce nel 2014 ma sono di molto tempo prima”, ha dichiarato a Bruno Vespa durante la puntata di "5 minuti".

Massimo Giletti ospite da Bruno Vespa

I file salvati dalla vittima sulla pedofilia

A rafforzare la pista è l’intervento della scrittrice esperta di criminologia Elisabetta Cametti, ospite della stessa trasmissione, che ha confermato la presenza di testimoni pronti a collocare Andrea Sempio nel contesto del Santuario nel 2006.

Ma c’è di più: Cametti ha citato infatti la chiavetta USB trovata tra gli effetti personali della vittima contenente file sensibili.

“È certo — ha affermato — che nei giorni precedenti al delitto Chiara stava investigando su casi di abusi ecclesiastici, cocaina e pedofilia. Aveva salvato articoli e visitato siti di denuncia. Forse sapeva qualcosa”.

Un sistema corrotto

Anche l’avvocato di Andrea Sempio ha avanzato pubblicamente un’ipotesi agghiacciante: Chiara Poggi sarebbe stata una testimone scomoda, da eliminare.

Nei documenti dell’inchiesta sulla Bozzola, si legge che più persone — tra cui autorità locali, forze dell’ordine e lo stesso sindaco — erano a conoscenza degli eventi sospetti alla Bozzola, ma nessuno avrebbe sporto denuncia. Un silenzio pesante, che apre interrogativi su un possibile sistema di protezione e corruzione.

I genitori: "Chiara non è mai stata alla Bozzola"

Oggi, a quasi due decenni da quel 13 agosto 2007, la famiglia Poggi resta ferma nella convinzione che il colpevole sia Alberto Stasi. I genitori hanno dichiarato che Chiara non ci è mai stata alla Bozzola ed è inutile continuare a scavare.

Ma la riapertura del caso Sempio, le nuove intercettazioni e i documenti salvati dalla vittima stanno scuotendo anche le certezze più consolidate. Ricostruire fatti sepolti dal tempo, dagli errori e dai silenzi è difficile. Ma è necessario se si vuole portare a galla la verità.

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