CRONACA

Il Ministro Nordio sul caso Garlasco: “Irragionevole condannare Stasi dopo due assoluzioni”

Il ministro della Giustizia critica il sistema giudiziario e rilancia il tema delle riforme: “Servono leggi migliori, non bastano i giudici”

Il Ministro Nordio sul caso Garlasco: “Irragionevole condannare Stasi dopo due assoluzioni”
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Nel pieno di un nuovo capitolo giudiziario sul delitto di Garlasco, il ministro della Giustizia Carlo Nordio torna a parlare di giustizia e lo fa con toni netti: “È irragionevole che si possa condannare dopo una o due assoluzioni”. L’intervento arriva nel contesto di un’intervista andata in onda ieri sera, domenica 25 maggio 2025, a Zona Bianca, su Rete 4.

Il Ministro Nordio sul caso Garlasco

Le dichiarazioni di Nordio prendono spunto dalla recente riapertura delle indagini sull’omicidio di Chiara Poggi. La Procura di Pavia, infatti, ha iscritto per la terza volta Andrea Sempio nel registro degli indagati, ipotizzando un concorso nell'omicidio della giovane, uccisa nel 2007 a Garlasco, insieme ad Alberto Stasi (già condannato in via definitiva) o altri.

“Non posso, non devo e non voglio commentare indagini in corso”, ha esordito il ministro.

"Irragionevole condannare dopo assoluzioni"

Ma poi ha aggiunto: “Trovo irragionevole che dopo una o due sentenze di assoluzione si arrivi a una condanna senza rifare completamente il processo”.

Ragionevole dubbio

Nordio ha poi ripreso una riflessione espressa da Stefano Vitelli, il giudice che nel 2009 aveva assolto Stasi. Secondo Vitelli, nel processo che ha portato alla condanna non sarebbe stato applicato il principio del “ragionevole dubbio”. Il ministro ha rincarato:

“Se la legge consente la condanna solo al di là di ogni ragionevole dubbio, non si capisce come si possa arrivare a una condanna dopo che altri giudici hanno già espresso dei dubbi profondi. È qualcosa che non ha senso logico, e che richiederebbe una riforma”.

 

"Nessuna conseguenza per i magistrati"

Sulle possibili conseguenze per i magistrati che hanno lavorato alle fasi precedenti dell'inchiesta, Nordio è stato netto:

Assolutamente nessuna. La responsabilità di un magistrato sussiste solo se dimostra di non conoscere la legge o di non avere letto le carte”.

E ha precisato che proprio per evitare errori giudiziari esistono più gradi di giudizio, come accade in ogni democrazia.

Infine, un passaggio più ampio sullo stato della giustizia in Italia.

“Credo che l'opinione dei cittadini verso la giustizia oggi sia piuttosto negativa”, ha ammesso.

“Ma la colpa non è tanto dei magistrati, quanto delle leggi. Sono leggi imperfette, che permettono ai processi di andare avanti all’infinito, anche quando sarebbe il caso di avere il coraggio di chiuderli”.

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