CRONACA

Marco Poggi interrogato a Venezia: "Andrea è estraneo all’omicidio di Chiara"

A Dolo, un’audizione riservata per il fratello della vittima. Dopo quasi 18 anni di silenzio, ribadisce la fiducia nell’amico d’infanzia Sempio

Marco Poggi interrogato a Venezia: "Andrea è estraneo all’omicidio di Chiara"
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E' durato quasi tre ore l'interrogatorio di Marco Poggi tenutosi in contemporanea a quello di Alberto Stasi a Pavia. Assente invece Andrea Sempio anche lui convocato ma che ha all'ultimo disertato per un vizio di forma.

(Foto di copertina: Marco Poggi all'uscita dalla caserma dei carabinieri al termine dell'interrogatorio)

Marco Poggi, l'interrogatorio a Venezia

Lontano dai riflettori, in un clima di assoluta riservatezza, Marco Poggi è stato ascoltato dagli inquirenti. Sedici anni dopo l’omicidio della sorella Chiara, il fratello della giovane vittima si è presentato in caserma per un’audizione nell’ambito dell’inchiesta bis avviata dalla Procura di Pavia.

L’incontro con i carabinieri, durato circa tre ore, si è svolto in una caserma del Veneziano, a Dolo, lontano dagli occhi della stampa, che nel frattempo si era radunata davanti al Comando provinciale di Mestre. Marco Poggi ormai da anni vive e lavora nella terraferma veneziana, protetto da un anonimato cercato con forza.

Andrea estraneo

A parlare con i giornalisti al termine dell'interrogatorio è stato il legale della famiglia Poggi, l’avvocato Francesco Compagna:

Marco ha collaborato pienamente con gli inquirenti, rispondendo serenamente alle domande. È legato da un’amicizia di lunga data ad Andrea Sempio, e mantiene la convinzione della sua totale estraneità alla tragica vicenda che ha colpito la sua famiglia.

Andrea Sempio indagato

L’inchiesta parallela riaperta sul caso di Chiara Poggi – uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007 – ha recentemente coinvolto nuovamente Andrea Sempio, all’epoca amico della vittima e oggi formalmente indagato. Marco Poggi, però, resta saldo nella sua posizione: continua a credere nell’innocenza dell’amico di sempre. Nonostante ora gli inquirenti gli attribuiscano anche l'impronta di una mano trovata sul muro delle scale che portano alla cantina vicino al corpo esanime di Chiara.

L'impronta attribuita ad Andrea Sempio:

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Lontano dalla ribalta

Dal giorno del delitto della sorella, il volto di Marco è rimasto fissato nella memoria collettiva attraverso la foto di quando aveva 19 anni. Da allora, ha scelto di allontanarsi dalla ribalta, trovando a Mestre una nuova vita e una normalità tanto agognata.

Il suo arrivo in caserma è stato fatto con discrezione, per evitare che l’attenzione della stampa violasse la privacy che ha difeso con tenacia in tutti questi anni. Non è un caso che la sua audizione sia avvenuta, su sua espressa richiesta, in un  nel luogo più distante possibile dai riflettori.

Sul contenuto del colloquio, gli inquirenti mantengono il massimo riserbo. L’unico elemento emerso è la linea già chiarita dal suo avvocato: la ferma convinzione che Andrea Sempio non sia coinvolto nell’omicidio della sorella.

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