CRONACA

Sui social le immagini intime della ex, 25enne a processo: "Mi hanno rubato il telefono"

La ragazza ha scoperto le foto pubblicate solo dopo la fine della relazione. Lui nega ogni responsabilità, ma ora rischia fino a sei anni di carcere

Sui social le immagini intime della ex, 25enne a processo: "Mi hanno rubato il telefono"
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Immagini intime della ex su Instagram, 25enne a processo. La ragazza ha scoperto le foto pubblicate sul profilo dell’ex dopo la rottura. Lui nega ogni responsabilità ma ora rischia fino a sei anni di carcere. Succede a Vidigulfo.

Immagini intime sui social

Non immaginava di dover rivedere il suo corpo esposto a tutti, su un social network, dopo la fine della relazione. Era infatti già tutto finito tra loro quando, scorrendo il profilo Instagram dell’ex fidanzato, la giovane ha visto quelle foto e quei video: lei, nuda, in momenti intimi. La giovane decide così di denunciare tutto.

"Mi hanno rubato il telefono"

Il protagonista della vicenda è un 25enne di Vidigulfo, ora a processo con l’accusa di revenge porn: la diffusione illecita di immagini a contenuto sessuale senza il consenso della persona ritratta. Le immagini sarebbero state caricate direttamente dal suo profilo social durante la fase finale della relazione. Il giovane, però, si è difeso sostenendo che il suo cellulare era stato rubato e che qualcuno avrebbe pubblicato il materiale a sua insaputa.

Cosa rischia

Il procedimento è in corso presso il Tribunale di Pavia. La prossima udienza è fissata per il 25 giugno, giorno in cui potrebbe arrivare anche la sentenza. In aula è già stata ascoltata la giovane, costituitasi parte civile. Il ragazzo invece, deve ancora essere esaminato.

Il reato, inserito nel 2019 nel “Codice Rosso” per contrastare le violenze di genere, prevede pene severe: da uno a sei anni di reclusione e multe dai 5mila ai 15mila euro.

Le indagini

La denuncia risale al 2021, in un periodo segnato da forti tensioni tra i due ex partner. Le immagini pubblicate, secondo l’accusa, mostravano la ragazza nuda o coinvolta in atti sessuali, ed erano facilmente riconoscibili.

Il ragazzo ha sempre negato ogni responsabilità, dichiarando che il telefono gli era stato sottratto e che l’account potrebbe essere stato violato. L’imputazione, inoltre, lascia aperta la possibilità che il giovane non abbia agito da solo, ma con il coinvolgimento di altri soggetti, al momento non ancora identificati. Ma la procura non ha identificato altri soggetti e la responsabilità resta concentrata su di lui.

Al di là del processo, resta la violazione profonda della privacy e della dignità della ragazza. La giustizia farà il suo corso, ma per chi ha subito, la ferita è già diventata cicatrice.

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