Famiglia intossicata dal monossido di carbonio, 53enne in camera iperbarica
La fuga di gas dovuta al malfunzionamento di una stufetta

Tragedia sfiorata a Pieve Porto Morone: intossicazione da monossido di carbonio per una famiglia marocchina. Grave una 53enne trasferita in camera iperbarica. La causa il malfunzionamento di una stufetta.
Intossicazione da monossido di carbonio
Tragedia sfiorata per una famiglia di origini marocchine a causa di una intossicazione da monossido di carbonio. E' successo nella notte tra martedì 11 e mercoledì 12 marzo 2025 a Pieve Porto Morone. L’incidente è stato causato, con ogni probabilità, da una stufetta difettosa.
I sintomi
La donna di 53 anni, la più gravemente colpita dall’intossicazione, ha accusato i sintomi in modo particolarmente intenso. Nonostante non sia in pericolo di vita, è stata trasferita in una struttura sanitaria dotata di camera iperbarica. Il marito, 59enne, e il figlio, 23enne, seppur in condizioni meno gravi, hanno avvertito anch'essi i segnali dell’intossicazione e si sono recati autonomamente al pronto soccorso, dove sono stati trattati senza necessità di ricovero.
Gas inodore
Questo incidente non è un caso isolato. Negli ultimi anni, diverse tragedie simili sono state scongiurate, sia a Pavia che in altri centri della provincia, grazie alla prontezza delle vittime nel riconoscere i sintomi dell’intossicazione.
Tuttavia, il rischio rimane alto, soprattutto durante i mesi invernali, quando il malfunzionamento degli impianti di riscaldamento o l’uso di stufette a combustione possono trasformarsi in una vera e propria trappola mortale.
Il monossido di carbonio, infatti, è un gas inodore e invisibile che consuma l’ossigeno negli ambienti chiusi, creando un pericolo mortale per chiunque ne resti esposto, soprattutto se addormentato. La tempestività dei soccorsi e la consapevolezza dei primi sintomi possono fare la differenza tra la vita e la morte.