Presidente di cooperativa trucca il numero dei migranti accolti per ottenere finanziamenti pubblici
Indagini rivelano falsificazioni nei registri e servizi non erogati: il presidente accusato di truffa, falso ideologico e frode

La Compagnia Guardia di Finanza di Vigevano, sta dando esecuzione ad un'ordinanza di applicazione di misura cautelare e contestuale sequestro preventivo, nei confronti del presidente del consiglio d'amministrazione di una cooperativa dedita alla gestione dell'accoglienza per migranti. L'accusa per lui è di truffa, falso ideologico e frode.
Frode nella gestione dei migranti
La Guardia di Finanza di Vigevano, su delega della Procura della Repubblica di Pavia, ha eseguito un'ordinanza di misura cautelare e un sequestro preventivo di circa 66mila euro nei confronti del presidente del consiglio d'amministrazione di una cooperativa attiva nella gestione dell'accoglienza per migranti in Lomellina.
Un'indagine lunga e complessa
Le indagini, avviate nel maggio 2023 con la collaborazione della Prefettura di Pavia, hanno portato alla luce un articolato sistema di frode. La cooperativa, operante in convenzione con lo Stato, avrebbe truccato i numeri relativi agli ospiti presenti nei centri di accoglienza, falsificando i registri mensili e apponendo firme di persone inesistenti. Questo stratagemma ha consentito di ottenere finanziamenti pubblici non dovuti.

L'inchiesta ha inoltre rivelato che molti servizi previsti dal contratto non sono mai stati erogati, nonostante la cooperativa ricevesse regolarmente i relativi pagamenti. A fronte di queste gravi irregolarità, la Prefettura ha deciso di rescindere unilateralmente il contratto con la società già nell'aprile 2023.
Evasione fiscale
Oltre alle accuse legate alla frode sui fondi pubblici, il presidente del CdA della cooperativa è sospettato di aver distratto somme di denaro dalla società a proprio vantaggio, omettendo di dichiarare i relativi redditi al fisco. Questa condotta ha arrecato un ulteriore danno alle casse dello Stato.
Truffa, falso ideologico e frode
L’uomo dovrà ora rispondere di truffa, falso ideologico in atto pubblico, frode nelle pubbliche forniture e omessa dichiarazione dei redditi. Il provvedimento di sequestro è solo il primo passo di una vicenda che potrebbe avere ulteriori sviluppi.