RAPPORTO MAL'ARIA

Emergenza smog: nel 2024 Pavia tra le città più inquinate dalle polveri sottili (PM10)

La nostra città ha superato i 35 giorni di sforamento annuo consentiti

Emergenza smog: nel 2024 Pavia tra le città più inquinate dalle polveri sottili (PM10)
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Allarme inquinamento in Lombardia, secondo il rapporto Mal'Aria 2025 di Legambiente l'aria nella nostra regione resta irrespirabile, con Pavia che si colloca tra le province più inquinate.

Emergenza smog in Lombardia

A cinque anni dalla scadenza per adeguarsi ai nuovi limiti europei sulla qualità dell'aria, la Lombardia e molte altre regioni italiane sono ancora lontane dagli obiettivi previsti. Il rapporto "Mal’Aria 2025" di Legambiente, basato sui dati 2024 dell’ARPA, traccia un quadro preoccupante: l'inquinamento atmosferico rimane una minaccia per la salute pubblica e le misure adottate fino ad ora non sembrano sufficienti.

Pavia tra le province più inquinate

In Lombardia, nove capoluoghi su dodici sono ancora ben lontani dai nuovi limiti previsti per le polveri sottili (PM10) e il biossido di azoto (NO2), che entreranno in vigore nel 2030. Milano, Cremona, Brescia, Monza, Lodi e Pavia hanno superato i 35 giorni di sforamento annuo consentiti per il PM10, con Milano seconda a livello nazionale. Cremona, inoltre, è tra le peggiori in Italia per media annuale di PM10, mentre Milano si posiziona tra le città con le concentrazioni più alte di NO2, a causa del traffico congestionato.

Le città più inquinate da PM10 - Rapporto Mal'Aria Legambiente

Col termine PM10 si intendono le polveri sottili o particolato emesso principalmente dalla combustione di combustibili solidi per il riscaldamento domestico, dalle attività industriali, dall’agricoltura e dal trasporto su strada.

Obiettivi europei lontani

Secondo il rapporto, se i nuovi limiti europei fossero già in vigore, 70 città italiane sarebbero fuorilegge. In particolare, Verona, Cremona, Padova, Catania, Milano e Palermo dovrebbero ridurre le concentrazioni di PM10 tra il 28% e il 39%. Per l’NO2, Como e Milano necessitano di un taglio del 40% per rientrare nei limiti. Il problema non è solo ambientale: l’inquinamento atmosferico è una delle principali cause di morte prematura in Europa, con circa 50.000 decessi l’anno solo in Italia.

"Con soli cinque anni davanti a noi per adeguarci ai nuovi limiti europei al 2030, dobbiamo accelerare drasticamente il passo - dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente - È una corsa contro il tempo che deve partire dalle città ma richiede il coinvolgimento di regioni e governo. Servono azioni strutturali non più rimandabili: dalla mobilità, con un trasporto pubblico locale efficiente e che punti drasticamente sull’elettrico e più spazio per pedoni e ciclisti, alla riqualificazione energetica degli edifici, fino alla riduzione delle emissioni del settore agricolo e zootecnico, particolarmente critico nel bacino padano. Le misure da adottare sono chiare e le tecnologie pronte: quello che manca è il coraggio di fare scelte incisive per la salute dei cittadini e la vivibilità delle nostre città”.

Mobilità sostenibile e riconversione energetica

Per uscire dall'emergenza smog, Legambiente propone un pacchetto di misure incisive, tra cui:

  • Mobilità sostenibile: potenziamento del trasporto pubblico elettrico, limitazioni ai veicoli più inquinanti e promozione di aree pedonali e percorsi ciclabili.
  • Efficienza energetica: eliminazione graduale delle caldaie a gasolio e metano, con incentivi per pompe di calore e soluzioni a basse emissioni.
  • Riduzione dell’inquinamento agricolo: regolamentazione degli allevamenti intensivi e gestione sostenibile degli spandimenti di liquami per ridurre le emissioni di metano e ammoniaca.

Il tempo stringe e il quadro delineato dal rapporto "Mal’Aria" conferma che il percorso per una Lombardia più sostenibile è ancora in salita. Per garantire un’aria più pulita ai cittadini, servono azioni concrete e immediate, senza più rinvii.

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