Da Sarajevo a Pavia, giovane paziente si sottopone a delicato intervento al San Matteo
Aveva già affrontato un intervento complesso nella sua città natale, dove le era stata rimossa un'ovaia insieme alla tuba destra per una torsione annessiale
Da Sarajevo a Pavia: un intervento di speranza al Policlinico San Matteo: la paziente aveva già affrontato un intervento complesso nella sua città natale, dove le era stata rimossa un'ovaia insieme alla tuba destra a causa di una torsione annessiale.
Da Sarajevo a Pavia, giovane paziente operata al San Matteo
Una storia di coraggio e alta professionalità medica è quella che ha visto protagonista una giovane paziente proveniente da Sarajevo. La bambina è stata accolta presso la Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia per sottoporsi a un intervento chirurgico particolarmente delicato, eseguito in laparoscopia dall’équipe di Chirurgia Pediatrica guidata dal professor Mirko Bertozzi.
Già rimossa un'ovaia e una tuba
La paziente aveva già affrontato un intervento complesso nella sua città natale, dove le era stata rimossa un'ovaia insieme alla tuba destra a causa di una torsione annessiale. Tuttavia, le complicazioni e le preoccupazioni per la sua salute futura non si erano fermate. La famiglia temeva la possibilità di perdere anche la funzione dell’ovaio sinistro, una prospettiva che avrebbe compromesso il futuro riproduttivo della giovane.
Spinto dalla volontà di garantire alla figlia le migliori cure possibili, il padre della bambina ha deciso di contattare il professor Bertozzi dopo aver letto i suoi articoli scientifici su riviste internazionali di grande prestigio. L’esperienza e la reputazione del medico hanno convinto la famiglia a intraprendere il viaggio verso Pavia.
Un intervento multidisciplinare
Al suo arrivo al San Matteo, la bambina è stata sottoposta a una serie di visite approfondite. Gli specialisti hanno confermato non solo la necessità di un’ovariopessi per prevenire future torsioni annessiali, ma hanno anche riscontrato altre problematiche: un’ernia inguinale bilaterale e un imene imperforato.
“Abbiamo valutato che fosse possibile eseguire, nella stessa seduta operatoria, l’ovariopessi sinistra, la riparazione dell’ernia bilaterale con tecnica minilaparoscopica e la correzione dell’imene imperforato”, ha spegato il professor Bertozzi.
Rapidità di recupero
Grazie all’utilizzo di strumenti microlaparoscopici da 3 mm e alla straordinaria preparazione dell’équipe, l’intervento si è svolto senza complicazioni. Questa metodologia innovativa ha permesso di minimizzare i tempi di recupero, tanto che la bambina è potuta tornare a casa insieme alla sua famiglia appena due giorni dopo l’operazione.
Risultato eccellente, frutto di lavoro di squadra
L’intervento, durato alcune ore, è stato portato a termine con successo dall’equipe composta da Mirko Bertozzi (direttore ff SC Chirurgia pediatrica), Giulia Fusi (chirurgo pediatrico), Lorenzo Bellini (anestesista), Mirea Finini (medico in formazione specialistica), l’infermiera strumentista Rosella Mezzadra, l’infermiere di anestesia Simone Tolaro e l’OSS Cristina Marra.
“Questo intervento rappresenta un esempio di come la chirurgia pediatrica possa affrontare situazioni complesse con un approccio innovativo e rispettoso del futuro di una piccola paziente – conclude Mirko Bertozzi -. Oltre alla straordinaria competenza tecnica, ciò che ha fatto la differenza è stata la capacità di accogliere una famiglia in cerca di risposte, trasformando le loro preoccupazioni in una nuova speranza per il domani”.