NAVIGLIO PAVESE

Eseguita l'autopsia sul corpo di Gino Panaiia: nessun segno di violenza, colpito da malore?

Sul corpo del 25enne non sono stati riscontrati segni di violenza, rafforzando l'ipotesi che la morte possa essere stata causata da un malore

Eseguita l'autopsia sul corpo di Gino Panaiia: nessun segno di violenza, colpito da malore?
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E' stata eseguita l'autopsia sul corpo di Gino Panaiia, il ragazzo di 25 anni scomparso da Zibido San Giacomo e ritrovato privo di vita nel Naviglio Pavese. I primi risultati sembrano confermare l'ipotesi del malore.

Autopsia Gino Panaiia

Dopo giorni di domande e interrogativi, l'autopsia ha fornito i primi risultati sul caso di Gino Panaiia, il giovane 25enne scomparso la notte di Halloween da Zibido San Giacomo, e ritrovato senza vita nelle acque del Naviglio Pavese, tra Rognano, nel Pavese e Casarile, nel Milanese.

Secondo i medici legali, non sono stati riscontrati segni di violenza sul corpo del ragazzo, rafforzando così l'ipotesi che la morte possa essere stata causata da un malore, seguito a una possibile caduta accidentale nel corso d'acqua.

Il luogo del ritrovamento del corpo di Gino Panaiia

L'ultima sera

Le ultime ore di Gino sono state trascorse in compagnia di amici in un bistrot a Zibido San Giacomo. Da alcune testimonianze, sembra che il giovane abbia lasciato il locale intorno all'1.30 di notte, visibilmente alterato, forse per l'assunzione di alcol. Salito sul suo scooter, un Piaggio Liberty 125, Gino ha perso l’equilibrio alla prima rotonda, cadendo a terra.

Un amico è intervenuto per sconsigliargli di proseguire in quello stato, ma il ragazzo ha preferito rimettendosi in viaggio.

La telefonata con la fidanzata

All'1.33, Gino ha risposto all’ultima telefonata della fidanzata, rassicurandola di essere "quasi arrivato a Vigevano", una meta irraggiungibile in così breve tempo. Dopo altri 49 minuti, alle 2.22, il cellulare del ragazzo ha agganciato per l'ultima volta una cella telefonica della zona di Cascina Casiglio.

Oggetti dispersi lungo il percorso

Le ricerche del giovane, avviate dai vigili del fuoco dopo la denuncia di scomparsa, hanno portato al ritrovamento di diversi effetti personali sparsi tra le campagne e le rive del Naviglio. Tra questi, il casco, una scarpa, lo scooter e un borsello, ritrovati in punti distanti l’uno dall’altro. Infine, giovedì 7 novembre 2024, un passante ha segnalato il corpo di Gino, riemerso dalle acque del Naviglio tra Casarile (MI)e Rognano (PV).

Il borsone di droga

Durante le ricerche, è stato rinvenuto nei pressi di Cascina Casiglio anche un borsone contenente 20 chili di eroina. Le autorità ritengono, però, che il ritrovamento della droga sia casuale e non abbia alcuna relazione con la tragica vicenda di Gino Panaiia.

Ipotesi malore

Sulle cause che hanno portato alla morte di Gino Panaiia, quella del malore, per ora, rimane la più accreditata. Tuttavia, le circostanze che hanno portato il giovane a finire nel Naviglio restano ancora avvolte dal mistero, e gli inquirenti continuano a indagare per fare luce sugli ultimi istanti di vita del 25enne.

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