PAVIA

Nessun indennizzo per la morte di Gigi Bici, i familiari chiedono allo Stato 300mila euro

Barbara Pasetti, l'omicida, risulta nullatente: ecco il perchè della domanda di accesso al fondo vittime reati violenti

Nessun indennizzo per la morte di Gigi Bici, i familiari chiedono allo Stato 300mila euro
Pubblicato:

Omicidio Luigi Criscuolo: ancora nessun risarcimento per i familiari, richiesto indennizzo allo Stato di 300mila euro.

Nessuno indennizzo per la morte di Gigi Bici

Nonostante la condanna definitiva per omicidio inflitta a Barbara Pasetti, a oggi nessun risarcimento è ancora giunto ai familiari di Luigi Criscuolo, noto come "Gigi Bici", il commerciante di Pavia trovato ucciso nel 2021.

Il giudice Pasquale Villani aveva disposto una provvisionale di 500mila euro per i quattro figli e la compagna della vittima, stabilendo questa somma nella condanna definitiva a 13 anni e 4 mesi di reclusione per Pasetti, la 42enne di Calignano riconosciuta colpevole dell’omicidio di Criscuolo. Tuttavia, la donna non ha ancora risarcito i familiari a causa della sua condizione di nullatenenza.

Fondo vittime reati violenti

A causa dell'assenza di beni pignorabili, l’avvocato che rappresenta tre dei figli della vittima, ha chiesto alla prefettura di Pavia di valutare la possibilità di ottenere l’indennizzo dallo Stato tramite il fondo destinato alle vittime di reati violenti. La domanda si appoggia alla legge 122 del 2016, che consente alla moglie e ai figli delle vittime di omicidio di richiedere un risarcimento in questi casi. Tuttavia, l’importo massimo previsto per omicidio è limitato a 50mila euro, ben lontano dai 500mila inizialmente indicati dal giudice come provvisionale.

Le indagini patrimoniali a carico di Pasetti hanno dato esito negativo: sui conti correnti dell’imputata non sono state trovate somme di denaro significative, e anche l’unico bene immobile, la tenuta di Calignano di Cura Carpignano, non è a lei intestato ma di proprietà del padre. Tale proprietà, dunque, è stata dissequestrata poco dopo la sentenza. Proprio di fronte a questa abitazione fu rinvenuto il corpo senza vita di Criscuolo il 20 dicembre 2021, un mese e mezzo dopo la sua scomparsa avvenuta l’8 novembre.

La sentenza

Durante il processo, il giudice ha stabilito che Pasetti sparò a Criscuolo alla tempia, nel cortile della sua proprietà. L’imputata ha sempre sostenuto che il colpo fosse partito per errore, ma per il giudice la sua volontà di "eliminare" colui che da "soluzione" ai suoi problemi era divenuto un "problema" è stata determinante. Criscuolo era stato infatti inizialmente assunto dalla Pasetti per spaventare l’ex marito, ma col tempo aveva cominciato a chiedere compensi aggiuntivi per completare il suo incarico.

Barbara Pasetti

In carcere a Vigevano

Attualmente Pasetti è detenuta nel carcere di Vigevano, dove ha manifestato l’intenzione di lavorare per poter contribuire economicamente, non solo per il risarcimento ai familiari della vittima ma anche per adempiere agli obblighi di mantenimento nei confronti del figlio, obblighi che permangono nonostante la decadenza della sua responsabilità genitoriale. Finora, tuttavia, è riuscita a ottenere solo impieghi limitati.

La custodia del figlio

Il futuro del figlio di Pasetti resta incerto: la sua custodia è stata richiesta sia dai nonni materni sia dal padre. La prossima udienza, prevista per fine ottobre, aggiornerà sulla situazione familiare del bambino e valuterà un eventuale affido a un’altra famiglia o il supporto al nonno materno, presso il quale il bambino risiede dall’arresto della madre.

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali