NOTTE MOVIMENTATA

Paziente stacca termosifone dal muro del bagno, allagato il Pronto Soccorso del San Matteo

Richiesto l’intervento di un idraulico e di un elettricista, che hanno ripristinato il riscaldamento: visite bloccate per circa due ore

Paziente stacca termosifone dal muro del bagno, allagato il Pronto Soccorso del San Matteo
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Notte movimentata al San Matteo di Pavia dove un paziente di 44 anni ha staccato un termosifone dal bagno, allagando i locali del Pronto Soccorso.

Caos al San Matteo

Nella notte tra mercoledì 23 e giovedì 24 ottobre 2024, il Pronto soccorso del Policlinico San Matteo di Pavia è stato teatro di un singolare episodio. Un paziente di 44 anni, appena giunto in struttura accompagnato dal personale del 118, ha provocato un allagamento nell’area riservata ai pazienti a bassa intensità di cura.

Stacca un termosifone

Il 44enne, entrato in bagno poco dopo le 23, ha rimosso un termosifone, causando la fuoriuscita di una grande quantità di acqua che si è riversata nei locali.

Nonostante l’apparente calma del paziente al momento dell’arrivo, qualcosa deve averlo turbato, portandolo a un gesto di sfogo che ha messo temporaneamente fuori uso una parte del Pronto soccorso.

Arrivati i Vigili del Fuoco

Gli operatori, reagendo prontamente, hanno coperto il pavimento con camici e teli, contemporaneamente sono stati allertati i vigili del fuoco. Non è stato necessario l’uso di idrovore poiché l’allagamento è stato giudicato gestibile, ma è stato comunque richiesto l’intervento di un idraulico e di un elettricista, che hanno ripristinato il riscaldamento.

Intorno all’1.30, le operazioni sono tornate alla normalità e le visite ai pazienti in attesa sono riprese.

"Non si può andare avanti così"

Il sindacato Fials, nella voce di Claudio Amato ha sottolineato inoltre che il 44enne ha tentato anche di aggredire il personale sanitario presente, un comportamento che, a suo dire, sta diventando sempre più frequente a causa delle risposte insufficienti date sul territorio ai pazienti più fragili.

In un commento sulle condizioni di lavoro sempre più gravose e rischiose per gli operatori sanitari, Amato ha ricordato un episodio di violenza avvenuto pochi giorni prima, quando un medico e un infermiere erano stati aggrediti da un giovane e dalla madre.

"Non si può andare avanti così", ha dichiarato il sindacalista, invitando la direzione a prendere provvedimenti urgenti per supportare il personale di prima linea, che si sente sempre più solo e vulnerabile.

Recentemente, la Direzione welfare regionale ha inviato alle strutture sanitarie una circolare che rafforza la protezione del personale, prevedendo la procedibilità d’ufficio in caso di aggressioni e l’inasprimento delle pene, un passo in avanti che punta a tutelare meglio chi lavora quotidianamente per garantire il benessere e la sicurezza dei cittadini.

A Vigevano inoltre partirà la sperimentazione del braccialetto anti-aggressione per gli operatori sanitari: tramite un pulsante d'allarme permetterà a medici e infermieri di inviare un segnale immediato alle forze dell'ordine in caso di violenza.

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