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Oncologia: nuova sperimentazione al San Matteo con integratore naturale

Uno studio su 51 pazienti in trattamento chemioterapico per carcinoma del pancreas metastatico

Oncologia: nuova sperimentazione al San Matteo con integratore naturale
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Miglioramento dello stato nutrizionale e della qualità della vita come elemento fondamentale del trattamento oncologico: al via un nuovo studio con integratore naturale in 5 ospedali della Lombardia, tra cui il San Matteo di Pavia.

Oncologia: nuova sperimentazione

Migliorare lo stato nutrizionale e il benessere dei malati di cancro in trattamento oncologico è una sfida cruciale. Dopo i primi risultati promettenti ottenuti con l'integratore naturale Synchro Levels, il Comitato Etico Lombardia 1, che coordina gli ospedali Santi Paolo e Carlo di Milano, ha approvato una nuova sperimentazione su pazienti affetti da tumore del pancreas metastatico sottoposti a chemioterapia. L'iniziativa è stata proposta dall’associazione oncologica no-profit AMOlaVita OdV, attiva nei due ospedali milanesi.

Migliorare lo stato nutrizionale dei pazienti oncologici

La sperimentazione, condotta secondo i più rigorosi standard scientifici, seguirà il protocollo in doppio cieco con placebo, monitorata da un'organizzazione di ricerca clinica (CRO). L’obiettivo è testare l'efficacia del Synchro Levels nel migliorare lo stato nutrizionale dei pazienti, ridurre la tossicità delle terapie e favorire un miglioramento complessivo della qualità della vita. Il tumore del pancreas metastatico è noto per influenzare gravemente il metabolismo, causando perdita di appetito, dimagrimento, affaticamento e, nei casi più gravi, cachessia neoplastica.

Coinvolto anche il San Matteo

Il trial sarà coordinato dal Dottor Mauro Moroni, Direttore dell'Oncologia dell'ASST Santi Paolo e Carlo e vicepresidente di AMOlaVita, un'associazione impegnata a sostenere i pazienti oncologici e i loro caregiver. Al progetto parteciperanno anche importanti centri oncologici lombardi, come l'IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia, la Fondazione IRCCS San Gerardo di Monza e l'ASST Ovest Milanese di Legnano.

Il dott. Mauro Moroni

Synchro Levels, una formula innovativa composta da peptidi di pesce, vitamine e minerali come retinolo, piridossina, tiamina e lactoferrina, ha attirato l’attenzione del mondo scientifico nel 2023, grazie a uno studio pubblicato sulla rivista “Cancers”. La ricerca, condotta con metodologia rigorosa in doppio cieco con placebo e coordinata dai professori Guido Torzilli e Matteo Donadon dell’Humanitas di Rozzano, ha evidenziato miglioramenti significativi nei parametri clinici dei pazienti oncologici.

Arruolati 51 pazienti

Il nuovo studio coinvolgerà 51 pazienti, di cui 34 riceveranno il trattamento con Synchro Levels e i restanti 17 un placebo. Secondo il Dottor Moroni, una nutrizione adeguata può influire positivamente non solo sulla qualità della vita, ma anche sulla sopravvivenza dei malati oncologici. La ricerca prevede l’uso di esami di laboratorio e questionari validati per valutare l’effetto dell’integratore.

“La ricerca sarà condotta in modo che i soggetti vengano assegnati in maniera del tutto casuale al gruppo trattato con Synchro Levels o a quello trattato con placebo e né il paziente né il medico saranno a conoscenza del trattamento effettuato dal singolo individuo (doppio cieco). Onde evitare possibili differenze di risultato, dovute a caratteristiche diverse dei pazienti nei due gruppi, l’assegnazione all’uno o all’altro gruppo avverrà in maniera casuale e bilanciata per età, condizioni generali del paziente, tipo di chemioterapia alla quale la persona viene sottoposta e istituzione nella quale viene trattata”, afferma Moroni.

“Naturalmente,- continua il dottor Moroni-, tutti i pazienti verranno adeguatamente valutati e supportati dal punto di vista nutrizionale nel corso di tutto il periodo di studio, indipendentemente all’appartenenza all’uno o all’altro gruppo, come avviene normalmente per i pazienti oncologici in queste istituzioni.

Nuove prospettive nel trattamento oncologico

Oltre al miglioramento della nutrizione, lo studio esplorerà un possibile effetto epigenetico del Synchro Levels, grazie ai fattori di differenziazione cellulare presenti nei suoi ingredienti, che potrebbero interferire positivamente con la crescita delle cellule tumorali. Sebbene questa ipotesi sia ancora in fase di esplorazione, potrebbe aprire nuove prospettive nel trattamento oncologico.

Moroni ha sottolineato che l’obiettivo dello studio non è solo quello di testare l’efficacia delle terapie specifiche, ma anche di migliorare le condizioni generali del paziente. Una filosofia che oggi rappresenta un approccio ottimale nella cura oncologica, puntando non solo a contrastare la malattia, ma anche a garantire una qualità di vita dignitosa ai pazienti.

“Lo studio valuterà quale obiettivo secondario, se possa esistere un’interazione positiva della somministrazione di Synchro Levels sull’efficacia dei trattamenti oncologici tradizionali, probabilmente in virtù delle migliorate condizioni generali ottenute mediante la sua assunzione o, forse, per una possibile interferenza dei fattori di differenziazione cellulare sui processi epigenetici che regolano la crescita cellulare. Verranno quindi effettuate valutazioni tramite TC sull’efficacia della terapia, intesa come risposta al trattamento e durata delle risposte e della sopravvivenza, secondo modalità e tempistiche di pratica clinica standard. Tale preliminare valutazione dovrà comunque essere eventualmente verificata con studi successivi che arruolino un numero più alto di pazienti, permettendo una più adeguata analisi dal punto di vista statistico", continua Moroni.

"La filosofia di tale studio è assolutamente conforme a quanto oggi viene considerato un trattamento oncologico ottimale, che non deve consistere esclusivamente nell’utilizzo di terapie specifiche per contrastare la crescita tumorale, ma che deve anche puntare a migliorare lo stato nutrizionale e le condizioni generali del paziente, elementi che siamo convinti possano influire in maniera positiva non solo sulla qualità della vita, ma anche sulla sopravvivenza dei nostri malati”, conclude il dottor Moroni.

Questa ricerca potrebbe segnare un passo importante nella gestione del paziente oncologico, dove la nutrizione diventa un alleato prezioso per affrontare al meglio le sfide del trattamento e migliorare le prospettive di sopravvivenza.

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