Ennesima aggressione in carcere a Pavia, agente colpito con una testata da un detenuto
Il poliziotto ha subito lesioni che hanno richiesto cure al pronto soccorso, con una prognosi di cinque giorni
Ancora violenze in carcere a Pavia: detenuto aggredisco poliziotto con una testata. La denuncia di Alfonso Greco, segretario regionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE).
Aggressione in carcere a Pavia
Il carcere di Pavia torna a far parlare di sé a causa di una nuova aggressione verso un agente di Polizia Penitenziaria. L’episodio, avvenuto nella serata di mercoledì 18 settembre 2024, ha destato preoccupazione tra il personale e mette in evidenza ancora una volta le difficoltà in cui versa il sistema penitenziario lombardo.
Colpito con una testata
Secondo quanto riportato da Alfonso Greco, segretario regionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE), un detenuto italiano ha aggredito un agente durante un diverbio con un'ispettore di sorveglianza. L'aggressione, avvenuta per motivi futili, ha visto il detenuto colpire l'agente con una testata. Il personale è prontamente intervenuto per ripristinare l'ordine, ma l'agente ha subito lesioni che hanno richiesto cure al pronto soccorso, con una prognosi di cinque giorni.
"Il detenuto avrebbe aggredito l’agente con una testata subito dopo aver avuto un diverbio per futili motivi con l’ispettore, donna, di sorveglianza. Immediato l’intervento di altri membri del personale per riportare la situazione sotto controllo. L’agente aggredito ha riportato lesioni che hanno richiesto l’immediata assistenza medica presso il pronto soccorso del nosocomio cittadino dove è stato successivamente dimesso con una prognosi di cinque giorni”.
Situazione sempre più critica
Greco ha espresso solidarietà all'agente aggredito, sottolineando che questo episodio rappresenta solo l'ultimo di una serie di atti di violenza che stanno affliggendo le carceri della regione. La tensione all'interno degli istituti penitenziari è in costante aumento, e l'aggressione è considerata un atto vile che offende non solo il personale, ma l'intera nazione.
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, ha criticato aspramente la mancanza di solidarietà da parte delle istituzioni. Ha evidenziato che, a differenza di quanto accade per altre forze dell'ordine, per i poliziotti penitenziari non si ricevono attestazioni di sostegno dai politici, nonostante l'aumento delle aggressioni, che ha raggiunto 1.760 casi nel 2023 e oltre 1.700 nei primi mesi del 2024.
Capece ha lanciato un appello chiaro alle autorità competenti, chiedendo misure più severe per affrontare la violenza all'interno delle carceri e l'applicazione dell'art. 14 bis dell'Ordinamento Penitenziario. Secondo il sindacato, i detenuti violenti non dovrebbero beneficiare di privilegi, e il personale deve essere dotato degli strumenti necessari per garantire la propria sicurezza.
La situazione nelle carceri italiane richiede un intervento urgente per garantire la sicurezza di chi opera al loro interno e per affrontare un problema che sembra essere, per molti, solo una statistica.