Processo Adriatici, l'ex assessore di Voghera: "Non ricordo il momento dello sparo"
Così in aula l'ex assessore alla sicurezza che nel 2021 uccise il 39enne, Younes El Boussettaoui
Processo Adriatici, parla in auto l'ex assessore alla sicurezza di Voghera: "Non ricordo il momento dello sparo"
Processo Adriatici: "Non ricordo il momento dello sparo"
Nella mattinata di oggi, mercoledì 19 settembre 2024, Massimo Adriatici, ex assessore leghista alla sicurezza di Voghera, ha testimoniato in aula riguardo all'omicidio avvenuto in città il 20 luglio 2021. Adriatici è accusato di eccesso colposo di legittima difesa dopo aver sparato e ucciso Younes El Boussettaoui, 39 anni, durante un litigio avvenuto in piazza Meardi.
Durante l'udienza, Adriatici ha descritto il drammatico evento come una reazione d'istinto: "Ho agito d’istinto, ho avuto paura. Ma non ricordo il momento dello sparo," ha dichiarato l’ex assessore. La sua deposizione è iniziata intorno alle 11.30 e si è concentrata sul racconto di quella serata.
Il racconto
Adriatici ha spiegato che si trovava vicino al bar Ligure e ha visto El Boussettaoui infastidire i clienti. "Portavo l'arma con il colpo in canna e senza sicura, per essere pronto in caso di necessità," ha spiegato. Rispondendo al giudice riguardo al motivo per cui ha estratto e mostrato l'arma, ha detto di aver agito d'istinto e di aver temuto per la sua vita.
Nonostante le sue dichiarazioni, Adriatici ha ammesso di non ricordare il momento dello sparo. Ha spiegato di aver visionato i video dell'incidente numerose volte, ma di non riuscire a determinare per quanto tempo abbia avuto una perdita di coscienza. Ha sottolineato, inoltre, di avere ancora adesso un vuoto di memoria riguardo all'evento. Tuttavia, il pubblico ministero ha contestato questa versione, richiamando una dichiarazione precedente di Adriatici, nella quale aveva affermato che il colpo era "sicuramente" partito inavvertitamente.
Legittima difesa o omicidio?
La sera del 20 luglio 2021 a Voghera, Younes El Boussettaoui, un 39enne di origini marocchine, fu ucciso da un colpo di pistola sparato da Massimo Adriatici.
Gli avvocati di Adriatici continuano a sostenere che il loro assistito abbia agito in legittima difesa. Secondo i difensori dell'ex assessore lo sparo dalla sua pistola (legalmente detenuta) partì al culmine di una colluttazione con il 39enne marocchino. Da qui la scelta di giudizio immediato, saltando l’udienza allo scopo di chiarire tutto in un dibattimento pubblico, dicono i legali di Adriatici.
Gli avvocati di parte civile hanno però chiesto la riqualificazione del reato in omicidio volontario perché, secondo la loro ricostruzione, Adriatici avrebbe pedinato per diverso tempo El Boussetaoui provocando una sua reazione prima del tragico epilogo.