Peste suina africana, nuovo incontro con il commissario Filippini
Le istanze che Cia-Agricoltori Italiani proporrà durante il nuovo incontro
Si svolgerà nella giornata di domani il nuovo incontro con il commissario Filippini per determinare le misure straordinarie per fermare la diffusione del contagio. Le richieste degli allevatori sono molte, in provincia di Pavia sono attualmente 11 i focolai presenti.
Nuovo incontro con Filippini
Continua ad aumentare la preoccupazione degli allevatori pavesi che negli ultimi mesi hanno dovuto fare i conti con i numerosi focolai registrati sul territorio. Le zone di restrizione, imposte per contenere la diffusione, hanno inoltre bloccato lo spostamento dei capi sovraffollando gli allevamenti.
Sono 24 i focolai di peste suina nelle aziende del Nord Italia, 18 dei quali si trovano in Lombardia. La provincia di Pavia è quella più colpita, gli allevamenti si trovano in lockdown per questo è necessario diminuire le tempistiche sulle azioni di contenimento dei cinghiali, ma soprattutto sugli indennizzi per le imprese colpite dai danni diretti e indiretti.
Sono queste le istanze che Cia-Agricoltori Italiani proporrà durante il nuovo incontro che si svolgerà con il commissario Filippini.
"Siamo preoccupati per l’escalation della peste suina - dichiara il presidente di Cia, Cristiano Fini - Proprio oggi, in vista dell’incontro con Filippini, abbiamo tenuto una riunione in videoconferenza con i nostri allevatori. Quello che ci chiedono, prima di tutto, è la garanzia di ristori adeguati e rapidi per sopravvivere all’emergenza, tra mancata produzione e blocco sanitario, oltre a uno stop degli oneri contributivi e previdenziali. Occorre, poi, aumentare le risorse per le misure di prevenzione e accelerare gli abbattimenti per bloccare la circolazione del virus e fermare i contagi, partendo dalle zone cuscinetto”."
"È in gioco il futuro di 26.000 allevamenti suinicoli in tutta Italia -ribadisce Fini-. La PSA rischia veramente di annientare un settore chiave del nostro agroalimentare, che genera oltre 13 miliardi di euro tra produzione e industria."
Veterinari Ufficiali dell'ATS
Questa emergenza sanitaria preoccupa anche tutti i sanitari che ormai da un anno lavorano in prima linea per contrastare l'aumento dei casi di contagio. Sono solo l'11% i veterinari che si occupano del controllo dei capi nella regione Lombardia, la quale vanta il 40% delle filiere.
Richiesto il riconoscimento del lavoro svolto ed il mantenimento delle promesse della Regione Lombardia. In caso di mancato adempimento, pronti ad agire con iniziative sindacali.