Vacanze in agriturismo tra natura, relax e sapori locali: oltre 200 quelli in provincia di Pavia
Sempre nel nostro territorio, le strutture che offrono anche un alloggio sono al 70% di occupazione
Vacanze, oltre 15mila posti letto nella natura: crescono gli arrivi negli agriturismi lombardi. In Lombardia 1.800 strutture, di cui oltre 200 in provincia di Pavia, che offrono natura, relax e sapori locali.
Vacanze in agriturismo
Anche per l’estate 2024, i 1.800 agriturismi lombardi offrono un’esperienza unica all’insegna del relax, della natura e dei sapori locali.
"Tra pianure, montagne e colline, il nostro territorio si distingue per la sua varietà e per l’ospitalità: un’occasione da non perdere per i tanti turisti che scelgono la nostra regione ma anche per i lombardi stessi che optano per la classica gita fuori porta”. Lo dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi.
"La Lombardia - prosegue l’assessore - è una delle principali regioni italiane per numero di agriturismi, con strutture di qualità che non solo producono eccellenze alimentari, ma offrono anche servizi per tutte le esigenze. Secondo gli ultimi dati disponibili, nel 2022 si sono registrati 231.870 arrivi di cui il 43,1% rappresentato da stranieri, per un totale di 760.826 presenze”.
Offerta enogastronomica e fattorie didattiche
Tra le 1.767 strutture agrituristiche lombarde, oltre 1.000 offrono alloggio con circa 15.000 posti letto disponibili. Inoltre, più di 1.100 agriturismi offrono servizi di ristorazione, con una capacità complessiva di 61.000 pasti giornalieri. La diversificazione delle attività è un punto di forza, con proposte che includono degustazioni, escursioni, attività sportive, osservazioni naturalistiche e corsi. 228 agriturismi fungono anche da fattorie didattiche, accogliendo scuole e gruppi educativi, mentre 28 sono le fattorie sociali. L’offerta enogastronomica, fatta di prodotti locali e a Km zero, punta anche sul grande paniere delle produzioni a denominazione lombarde, con 75 produzioni DOP e IGP tra vini, formaggi, salumi, olio, prodotti ittici e miele.
Oltre 200 in provincia di Pavia
Questa la suddivisione degli agriturismi nelle province lombarde: Bergamo 194, Brescia 365, Como 177, Cremona 69, Lecco 72, Lodi 41, Mantova 222, Milano 154, Monza e Brianza 23, Pavia 218, Sondrio 134, Varese 97.
Arrivi in aumento
Dopo lo stop forzato dovuto all’emergenza Covid19 – afferma la Coldiretti Lombardia – sempre più turisti, italiani e stranieri, scelgono di soggiornare in uno degli agriturismi attivi in regione. Lo scorso anno, ad esempio, gli arrivi hanno fatto registrare un aumento del 17,5% rispetto al 2022 e per quest’estate si prospetta un mese di agosto molto positivo in tutte le principali aree a vocazione turistica.
70% di posti occupati in provincia di Pavia
Se nel Comasco e nell’alto Mantovano le strutture che offrono alloggio sono al completo – afferma la Coldiretti sulla base delle rilevazioni effettuate presso le strutture aderenti alla rete di Terranostra – si viaggia su una percentuale di occupazione intorno all’80% e oltre nelle province di Brescia, Bergamo, Sondrio, Cremona e Milano, mentre siamo a circa il 70% di occupazione in media per le province di Pavia e Varese.
Turismo sostenibile
A far scegliere l’agriturismo è anche la spinta verso un turismo più sostenibile, che ha portato le strutture ad incrementare il ventaglio di attività con servizi per sportivi e amanti della natura, oltre ad attività ricreative come la visita di percorsi storici, naturalistici o wellness, passeggiate a cavallo, trekking, ma anche corsi.
“L’agriturismo – afferma Eleonora Masseretti, presidente di Terranostra Lombardia – non è solo uno straordinario volano economico per i nostri territori, ma rappresenta anche un potente mezzo per diffondere la cultura del buon cibo e per favorire la conoscenza delle nostre eccellenze eno-gastronomiche, oltre che un’opportunità per andare alla scoperta delle nostre bellezze naturali, culturali e dei piccoli borghi”.
"L’agriturismo - conclude Beduschi - rappresenta la forma di diversificazione agricola più diffusa e capillarmente distribuita nelle nostre aree rurali. Tra le molteplici funzioni che queste attività esprimono, ci sono la tutela dell’ambiente e della biodiversità, e il rafforzamento del tessuto socioeconomico delle zone rurali. Visitare queste realtà significa quindi non solo passare giornate in mezzo alla natura, ma contribuire alla salvaguardia dell’ambiente e dell’economia locale”.