Maxi allevamento di galline ovaiole a Casei Gerola, la LAV chiede archiviazione progetto
Preoccupazione per gli impatti su salute, ambiente e animali
LAV Oltrepò Pavese chiede di archiviare il maxi allevamento di galline ovaiole a Casei Gerola: "Tutela degli interessi della comunità e del territorio".
Maxi allevamento di galline ovaiole, la LAV chiede archivio del progetto
Continua la battaglia della LAV Oltrepò Pavese contro il maxi allevamento intensivo da oltre 210.000 galline ovaiole che dovrebbe sorgere a Casei Gerola, al confine con i comuni della bassa Valle Scrivia. L'organizzazione ha richiesto al Sindaco di archiviare il progetto, sollevando preoccupazioni per gli impatti su salute, ambiente e benessere degli animali.
La Valutazione Ambientale Strategica (VAS)
Il passaggio alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) rappresenta un significativo avanzamento nella lotta contro questo progetto. Nella "Conferenza di Verifica" tenutasi il 20 giugno scorso negli uffici comunali di Casei Gerola, sono state discusse le osservazioni presentate dai comuni di Molino dei Torti, Castelnuovo Scrivia e Alzano Scrivia. Questi comuni hanno segnalato un possibile vizio procedurale, imponendo una rivalutazione del progetto.
Impatti ambientali e sanitari
Durante la prima Conferenza dei Servizi presso la Provincia di Pavia, LAV ha presentato note critiche sul benessere animale e la salute del territorio. Queste sono state integrate con uno studio dell'ISDE Italia - Associazione Medici per l’Ambiente, che ha messo in luce le possibili incongruenze del progetto. Il documento evidenzia impatti critici per l’equilibrio ambientale e sanitario, in particolare riguardo alla produzione di ammoniaca (NH3) e alle polveri sottili, note per i loro gravi effetti sulla salute umana, specialmente in Pianura Padana.
Un altro punto di preoccupazione è il rischio di zoonosi. L'affollamento negli allevamenti intensivi può favorire la diffusione del virus dell’influenza aviaria H5N1, con un tasso di mortalità superiore al 50%. Recenti epidemie negli USA, che hanno visto il virus contagiare anche bovini "da latte", dimostrano la pericolosità della mutazione e trasmissione interspecie.
Sit-in di protesta
La decisione dell'Amministrazione di Casei Gerola di rivalutare il progetto e sottoporlo a VAS è arrivata mentre si svolgeva un sit-in di protesta del "Comitato per la salute della bassa Valle Scrivia". Alla manifestazione hanno partecipato la LAV Oltrepò Pavese, numerose associazioni ambientaliste e animaliste locali, e alcune forze politiche. Gli attivisti della LAV hanno accolto positivamente la dichiarazione del sindaco di considerare tutte le osservazioni, inclusa quella dei cittadini che hanno raccolto circa 2000 firme contro il progetto.
Già a inizio maggio, la LAV Oltrepò Pavese aveva formalmente richiesto alla Giunta di anteporre la salute dei cittadini e degli animali agli interessi economici del proponente.
“Considerato l’esito della Conferenza che comporterebbe l’avvio di un nuovo procedimento e verificati i presupposti tecnici per dire no alla costruzione dell’allevamento, ci auguriamo che il Sindaco di Casei possa dimostrare di poter essere un esempio di lungimiranza per i cittadini e gli animali, archiviando definitivamente il progetto”, hanno concluso gli attivisti LAV.