SANITA'

Intervento all’avanguardia all’Istituto di Cura Città di Pavia: enorme aneurisma soprarenale trattato per via percutanea

La procedura, molto complessa, ha avuto una durata di due ore e mezza durante le quali il paziente era sveglio

Intervento all’avanguardia all’Istituto di Cura Città di Pavia: enorme aneurisma soprarenale trattato per via percutanea
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Intervento all’avanguardia all’Istituto di Cura Città di Pavia: trattato per via percutanea un enorme aneurisma soprarenale. Quattro chirurghi hanno portato a termine la procedura in contemporanea.

Trattato per via percutanea un enorme aneurisma soprarenale

Un voluminoso aneurisma soprarenale, che coinvolgeva anche i vasi viscerali (di rene e intestino), è stato trattato per via percutanea dall’équipe guidata dal dottor Giovanni Bonalumi, responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Vascolare presso l’Istituto di Cura Città di Pavia (Gruppo San Donato) e dal dottor Andrea Azzaretti, angioradiologo consulente dell’ospedale pavese, tra i primi in Lombardia ad adottare questa metodica.

Procedura minimamente invasiva

Sono pochissimi, in Italia, i casi che hanno potuto beneficiare di questa procedura minimamente invasiva, che rappresenta il futuro nel trattamento degli aneurismi - dilatazioni asintomatiche della parete arteriosa, anomale e non reversibili, la cui rottura potrebbe causare un’emorragia che potrebbe rivelarsi fatale - in pazienti non candidabili per la chirurgia tradizionale.

L'aneurisma, una dilatazione anomala e non reversibile delle pareti arteriose, potenzialmente pericolosa per la vita del paziente se si rompe, rappresenta una sfida clinica. Tuttavia, il paziente coinvolto, affetto da diverse patologie croniche che lo rendevano inadatto alla chirurgia tradizionale, ha potuto beneficiare di questa procedura minimamente invasiva che, come già detto, rappresenta il futuro nel trattamento degli aneurismi.

L'intervento

Attraverso cinque accesi percutanei, ovvero piccoli fori nelle arterie, su collo e arti - due nell’arteria femorale, due nell’arteria brachiale e uno nella carotidequattro chirurghi hanno rilasciato, in contemporanea, l’endoprotesi aortica e gli stent che, seguendo una speciale guida e sotto monitoraggio radiografico con mezzo di contrasto, hanno raggiunto l’aneurisma, collocandosi correttamente sopra le arterie viscerali.

La protesi è stata così rilasciata e, espandendosi, ha escluso l’aneurisma dalla vascolarizzazione. Il flusso sanguigno, infatti, viene convogliato attraverso l’endoprotesi e gli stent allo scopo di isolare totalmente l’aneurisma e annullare così la pressione sanguinea che ne avrebbe potuto provocare la rottura.

“Il nostro paziente non poteva sostenere un intervento in modalità open, poiché era affetto da diverse patologie croniche (insufficienza respiratoria e cardiaca, diabete) che avrebbero seriamente compromesso la buona riuscita dell’intervento. Pertanto, abbiamo optato per una procedura percutanea, che non prevede incisioni cutanee, ma solo 5 piccoli fori che permettono il posizionamento della endoprotesi e degli stent nelle arterie” afferma il dottor Giovanni Bonalumi.

La procedura, molto complessa, ha avuto una durata di due ore e mezza durante le quali il paziente era sveglio. Si è resa necessaria solo una anestesia locale, in corrispondenza dei fori praticati per il posizionamento dell’endoprotesi. L’intervento per via percutanea prevede una degenza breve, nell’ordine di due o tre giorni. Il paziente viene rimesso in piedi e cammina il giorno dopo la procedura. Il suo percorso prevede ora un controllo, tramite angiotac, tra due mesi, al fine di verificare la perfetta funzionalità dell’endoprotesi.

Procedure endovascolari

Il dottor Bonalumi sottolinea l'importanza delle procedure endovascolari nel futuro della chirurgia vascolare, offrendo risultati simili alla chirurgia tradizionale ma con un'invadenza minima per il paziente.

“Le procedure endovascolari rappresentano il futuro della chirurgia vascolare, poiché ci permettono di ottenere un risultato del tutto sovrapponibile a quello che raggiungeremmo con l’intervento a cielo aperto, ma con una mini-invasività che, per il paziente, fa davvero la differenza. Inoltre, queste procedure si possono estendere anche a pazienti con un quadro di salute complesso che, ad oggi, non erano candidabili per la chirurgia tradizionale” conclude il dottor Bonalumi.

“Le procedure endovascolari rappresentano il futuro della chirurgia vascolare, poiché ci permettono di ottenere un risultato del tutto sovrapponibile a quello che raggiungeremmo con l’intervento a cielo aperto, ma con una mini-invasività che, per il paziente, fa davvero la differenza. Inoltre, queste procedure si possono estendere anche a pazienti con un quadro di salute complesso che, ad oggi, non erano candidabili per la chirurgia tradizionale” conclude il dottor Bonalumi.

(Foto di copertina: l'èquipe del dottor Bonalumi)

Commenti
Luca

Professor Bonalumi e la sua equipe fantastici, ho subito due operazioni l'estate scorsa, non ho parole sufficienti per ringraziarli. Umanità e grandissima professionalità.

Silvana

Fantastici.. Complimenti 👏👏👏👏👏

Patrizia Gennari

Grande la professionalità del Dott.Bonalumi cresciuto con la scuola del Prof.Odero al Policlinico S.Matteo e anche alla sua equipe molto competente nelle patologie vascolari. Insieme sono veramente una grande squadra. Complimenti 👏

Maura Rivolo

Fantastici!!!!!! Congratulazioni a tutta l'equipe e auguri di buona convalescenza al paziente!

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