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Sostituzione Valvola Aortica con tecnica mininvasiva, lo studio del San Matteo

Si chiama TAVI e permette la sostituzione valvolare aortica per via trans-catetere

Sostituzione Valvola Aortica con tecnica mininvasiva, lo studio del San Matteo
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Uno studio del Policlinico San Matteo di Pavia in collaborazione con la cardiologia del San Paolo di Savona, pubblicato su una delle riviste scientifiche di riferimento per la cardiologia statunitense e mondiale, l'American Journal of Cardiology.

Sostituzione valvola aortica: studio del San Matteo

La Cardiologia dell'Ospedale San Paolo di Savona, sotto la guida del dott. Pietro Bellone e il Policlinico San Matteo di Pavia hanno condotto uno studio nell'ambito della cardiologia. Questa ricerca ha trovato spazio su una delle più autorevoli riviste scientifiche di riferimento per la cardiologia statunitense e mondiale, l'American Journal of Cardiology.

Lo studio, intitolato "The Prognostic Value of Visceral Adipose Tissue in Patients Undergoing Transcatheter Aortic Valve Replacement", si è concentrato sulla selezione dei pazienti candidati a un innovativo intervento di sostituzione valvolare aortica, noto come TAVI.

Questa procedura rappresenta una valida alternativa alla tradizionale chirurgia e consiste nella sostituzione valvolare aortica per via trans-catetere.

Procedura mininvasiva

Il dott. Stefano Cordone, responsabile del Laboratorio di Emodinamica e coordinatore dello studio, spiega che "l'intervento TAVI consente la sostituzione della valvola aortica con una procedura meno invasiva rispetto all'intervento chirurgico tradizionale. Questo avviene attraverso l'accesso all'arteria femorale in cui si inserisce una protesi valvolare successivamente espansa nel tratto iniziale della arteria aorta".

La valutazione del paziente

Il dott. Alberto Somaschini, membro dell'equipe savonese, sottolinea l'importanza di un'analisi dettagliata dei dati radiologici pre-operatori, ottenuti tramite Tomografia Computerizzata (Tac). Questa analisi ha permesso di identificare pazienti a basso e alto rischio operatorio in base alle caratteristiche della loro composizione corporea, in particolare la quantità di muscolo e grasso viscerale. Questo progresso è fondamentale per una migliore valutazione del rischio operatorio e per la selezione più accurata dei pazienti idonei all'intervento. Inoltre, può aprire la strada a sviluppare programmi di preparazione pre-operatoria e di riabilitazione.

Il team di esperti

Lo studio è stato condotto da un team di esperti composto da Alberto Somaschini, Stefano Cornara, Luca Olivotti, Veronica Giachello, Matteo Astuti, Matteo Ghione, Marco Botta, Marialaura Buscemi, Stefano Cordone e Pietro Bellone per la Cardiologia di Savona, con il contributo di Amanda Casirati e Riccardo Caccialanza del Policlinico San Matteo di Pavia.

Il Commissario Straordinario Michele Orlando sottolinea l'importanza delle pubblicazioni scientifiche nella diffusione delle nuove scoperte e dei progressi nella ricerca medica:

“Le pubblicazioni scientifiche rappresentano uno strumento fondamentale per la diffusione delle nuove scoperte e dei progressi nella ricerca medica - ha dichiarato. - In questo caso specifico relativo al campo cardiologico, il San Paolo e il San Matteo, sembrano aver compiuto un importante passo avanti nella cura di queste patologie cardiovascolari e sui possibili risultati della pratica clinica.”

L'ultimo studio del dottor Caccialanza

Riccardo Caccialanza, Direttore della Nutrizione Clinica del San Matteo ha già condotto diversi studi in ambito nutrizionistico. L'ultimo in ordine di tempo aveva approfondito le correlazioni tra la concentrazione di vitamina D e la presenza di anticorpi a sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale anti-Covid. Rivelando che  la vitamina D migliora la risposta dei vaccini virali contro il Covid.

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