Vigevano, arrestato il pusher di via Riberia: viveva in una casa "bunker" dove confezionava dosi di cocaina
E' stato colto in flagrante in auto con 65 dosi di cocaina e un manufatto artigianale ritenuto un’arma clandestina
Dall'attività di controllo e di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, la Polizia di Stato di Vigevano è riuscita ad arrestare il pusher della coca di via Riberia: un uomo di 43 anni che da diverso tempo aveva avviato una proficua attività di spaccio nell'area richiamando tossicodipendenti da ogni dove che andavano da lui a rifornirsi. E' stato colto in flagrante con 65 dosi di cocaina. Dalle successive perquisizioni si è scoperto che viveva in una casa "bunker", accessibile da entrate nascoste alla vista, dove poteva confezionare in modo indisturbato la droga per poi rivenderla.
Arrestato il pusher della coca di via Riberia a Vigevano
Nella serata di mercoledì, 20 settembre 2023, la Polizia di Stato ha tratto in arresto a Vigevano un uomo di 43 anni senza fissa dimora per detenzione di 65 dosi di cocaina per un peso complessivo di 37,75 grammi, destinata all’attività di spaccio da lui svolta.
L’operazione di polizia è stata effettuata in via Riberia, zona attenzionata da tempo per la frequentazione di soggetti con precedenti di polizia, alcuni dei quali dediti all’attività di spaccio, e dove il 17 settembre era stato chiuso con provvedimento del Questore un esercizio pubblico ex art. 100 tulps per 20 giorni.
L’attività di indagine avviata ha consentito di individuare il soggetto che aveva avviato una proficua attività di spaccio posta in essere nei luoghi in questione, richiamando numerosi tossicodipendenti che lo raggiungevano per approvvigionarsi dello stupefacente.
Dunque, gli agenti della Squadra Volante del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Vigevano, sono riusciti a rintracciarlo mentre stazionava in zona alla guida di un’auto. L’uomo aveva in tasca la somma di 2.800 euro in banconote di vario taglio e la perquisizione del veicolo ha permesso di rinvenire le 65 dosi di cocaina che erano occultate in un contenitore fissato ad arte con dei magneti sotto il sedile del conducente.
Inoltre, nascosto sotto l’altro sedile anteriore è stato trovato dagli agenti un manufatto artigianale munito di camera di scoppio e percussore, ritenuta un’arma clandestina in quanto apparentemente in grado di consentire la deflagrazione di un proiettile calibro 6.35 browning.
Viveva in una casa "bunker" dove confezionava la droga
L’operazione di polizia è proseguita con la perquisizione del luogo dove dimorava attualmente l’uomo. La sua "casa" è risultata essere un “bunker” protetto da inferriate di metallo e altri accorgimenti per rendere ostica un’eventuale intrusione della polizia, con due accessi, uno dei quali ricavato appositamente per non essere visibile dalla pubblica via. L’accesso al luogo è stato possibile grazie all’ausilio dei Vigili del Fuoco, mediante l’utilizzo di un flessibile.
All’interno di esso la Polizia ha trovato diverso materiale finalizzato al confezionamento dello stupefacente destinato allo smercio e due flaconi di sostanza liquida ritenuto probabilmente metadone.
L’uomo è stato tratto in arresto per il reato connesso all’attività di spaccio di stupefacente ed è stato indagato in stato di libertà per il possesso del manufatto ritenuto arma clandestina, che sarà sottoposto a successivi accertamenti volti a stabilire l’effettiva capacità balistica ed offensiva dell’arma.
Ieri, giovedì 21 settembre 2023, si è svolta l’udienza di convalida presso il Tribunale di Pavia con conseguente processo per direttissima nel quale è stato convalidato l’arresto e applicata la misura della custodia cautelare in carcere.