La fibrillazione atriale a Pavia si cura con una tecnica innovativa, l'elettroporazione
Il San Matteo è uno dei pochi centri in Italia a poter offrire ai pazienti questa nuovo tipo di intervento
Elettroporazione per il trattamento della fibrillazione atriale, Pavia tra i primi centri in Italia dove è possibile essere curati con questa nuova tecnica.
L'elettroporazione
Quattro pazienti affetti da fibrillazione atriale sono stati trattati con successo, tra luglio e settembre, con l’utilizzo di una nuova tecnica: l’elettroporazione irreversibile.
Si tratta dei primi pazienti trattati con questa procedura presso il laboratorio di Aritmologia Interventistica della Cardiologia del Policlinico San Matteo di Pavia, che, al momento, è uno dei pochi centri in Italia a poter offrire ai pazienti questa nuova tecnica, all’avanguardia nel trattamento della fibrillazione atriale.
I quattro pazienti
Due donne di 73 e 74 anni di Pavia, due uomini, uno di 55 anni, residente in Umbria, e l’altro di 57 anni, residente a Pavia, si sono rivolti all'Aritmologia di Pavia per cercare di risolvere un fastidioso problema di battito cardiaco.
Tutti i pazienti, in ottime condizioni generali e senza altri significativi problemi cardiaci, erano affetti da una fibrillazione atriale parossistica, ossia la forma di aritmia che sopraggiunge in maniera improvvisa e che può condizionare in maniera significativa la vita quotidiana.
L'intervento
In considerazione dell’età, delle ottime condizioni generali e del desiderio dei pazienti di riprendere al più presto una vita attiva, si è deciso di utilizzare questa nuova tecnica di ablazione transcatetere, che permette tempi di intervento rapido, minimizzando i possibili rischi.
L’intervento è stato effettuato dall’equipe dell’aritmologia composta da Roberto Rordorf, Antonio Sanzo, Simone Savastano Alessandro Vicentini, Barbara Petracci, Enrico Baldi e Leonardo Pignalosa; con l’ausilio dei cardioanestesisti Andrea Pellegrini e Pietro Cornara, nonché degli infermieri dello staff dell'Emodinamica ed Elettrofisiologia: Vittoria Borgonovo, Cristina Frattini, Antonio Lopardo, Simone Natoli, Khadijsa Ousaadane e Giovanna Padova.
Il decorso dell’intervento è stato regolare e i pazienti, dopo un brevissimo ricovero, sono stati dimessi in buone condizioni di salute e pronti per riprendere una normale attività.
Cos'è la fibrillazione atriale
“La fibrillazione atriale è l’aritmia cardiaca più diffusa nella popolazione e i pazienti che ne sono affetti sono a maggior rischio di sviluppare malattie invalidanti come l’ictus e lo scompenso cardiaco – spiega Roberto Rordorf -. Per tale motivo è di primaria importanza un rapido riconoscimento ed un trattamento adeguato”.
Negli ultimi anni si è sempre utilizzata, anche in Policlinico, l’ablazione transcatetere, che consiste nell’isolamento elettrico delle vene polmonari, la parte del cuore da cui, nella maggior parte dei casi, origina l’aritmia; viene eseguita per via percutanea, tramite cateteri che vengono introdotti nel cuore attraverso le vene delle gambe o del collo del paziente, con l’utilizzo della anestesia locale e una leggera sedazione del paziente.
L’isolamento elettrico delle vene polmonari si ottiene tramite l’erogazione di radiofrequenza o crio-ablazione, due fonti di energia che utilizzano rispettivamente il caldo e il freddo per interrompere i circuiti elettrici che sono alla base delle aritmie.
“In tempi più recenti è stata sperimentata e poi introdotta una nuova tecnica per ottenere l’isolamento delle vene polmonari, che si differenzia dalle precedenti per l’utilizzo di una nuova forma di energia, l’elettroporazione irreversibile – prosegue il cardiologo del San Matteo -. Attraverso la creazione di un campo elettrico ad alta densità, riesce ad ottenere in tempi ultra rapidi l’isolamento elettrico delle vene polmonari. Inoltre, tale forma di energia è altamente selettiva per il tessuto cardiaco, limitando ulteriormente il rischio di potenziali effetti collaterali della procedura”.
“I risultati delle prime esperienze a livello internazionale hanno dimostrato che l’elettroporazione è altrettanto efficace, rispetto alle tecniche precedenti, e con un profilo di sicurezza maggiore” conclude Rordorf.