Peste suina africana, la previsione del commissario straordinario Caputo: "3 anni per uscirne"
Il ministro Lollobrigida: "Il governo è compatto per fronteggiare la peste suina, sta lavorando a un nuovo piano da 3,5 milioni di euro che sarà in vigore fino a febbraio 2024”
Peste suina africana: al centro della conferenza Stato-Regioni di mercoledì 6 settembre 2923, il piano redatto da Vincenzo Caputo, commissario straordinario alla Peste suina africana. Le misure, già approvate in commissione agricoltura della Conferenza delle Regioni si pongono l’obiettivo di uscire entro tre anni dall’emergenza che è arrivata in Lombardia, regione dove si allevano la metà dei suini italiani e dove la Psa è arrivata presentandosi con 5 focolai in allevamenti suinicoli in provincia di Pavia ed è stata accertata su 3 cinghiali.
Peste suina africana a Pavia
In provincia di Pavia, unica zona colpita dalla malattia, nei giorni scorsi, a seguito della scoperta di capi infetti in un allevamento di Zinasco, la Procura ha aperto un’indagine e sono tre gli indagati che, se le accuse venissero confermate, avrebbero contribuito alla diffusione della peste suina sul territorio nazionale.
“Ad ora il trend della malattia è ancora espansivo; tanto è stato fatto, ma tanto è da fare. La strada è in salita ma se lavoriamo tutti insieme ne possiamo uscire in 36 mesi”, ha detto il commissario straordinario Caputo.
"Il contenimento dei cinghiali è fondamentale per ridurre il rischio di diffusione della peste suina e per limitare i danni a un comparto come quello suinicolo, che vale 1,7 miliardi di euro" hanno sottolineato le associazioni agricole.
A tal proposito, per eradicare la presenza di cinghiali, anche l’esercito:
"Dopo anni di incuria e di colpevole sottovalutazione del problema, che ha portato l’Italia ad avere la popolazione media di ungulati maggiore di qualsiasi altro Paese europeo - ha rimarcato il sottosegretario al Masaf Patrizio La Pietra - vogliano giungere quanto prima a zero presenze di cinghiali nei distretti suinicoli e nei centri abitati".
Il piano
In Gazzetta ufficiale è stata pubblicata la quinta ordinanza del commissario straordinario che prevede "l’intensificazione dei controlli doganali sulle carni suine, selvatiche e domestiche, e sulla commercializzate in forma abusiva, anche di quelle provenienti dall’estero, con la distruzione di quelle di cui non sia indicata l’origine”.
"Il governo è compatto per fronteggiare la peste suina sta lavorando a un nuovo piano da 3,5 milioni di euro che sarà in vigore fino a febbraio 2024”, ha commentato il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida al termine di un incontro della cabina di regia istituita per fronteggiare il problema.