La peste suina arriva nel Pavese, confermato il caso di un cinghiale positivo
Cia Agricoltori: "La Lombardia è la principale produttrice di prodotti derivati dalla carne suina, se non agiamo subito sarà una catastrofe."
La Regione Lombardia ha già adottato misure preventive ma per Cia Agricoltori non sono sufficienti e non c'è tempo da perdere.
Peste suina a Torre Bagnaria
Un pericolo imminente incombe sul mercato suinicolo nazionale. Il Centro di Referenza Nazionale, tramite il SIMAN - Sistema di Notifica Ufficiale delle Malattie Animali, ha confermato la presenza della peste suina africana in un cinghiale trovato a Torre Bagnaria nel Pavese. Questo fatto preannuncia una situazione di rischio catastrofico per l'intero settore suinicolo italiano.
"La situazione è gravissima e dobbiamo arginare questa minaccia prima che si verifichi il blocco della circolazione dei prodotti suini - solleva l'allarme il presidente di Cia Lombardia Paolo Maccazzola - Non possiamo lasciare agli unici cacciatori e alle guardie forestali la responsabilità di contenere la diffusione. Abbattimenti mirati e rapidi sono urgentemente necessari."
Rischio collasso del settore
La zona in cui è stato rinvenuto il cinghiale positivo si trova vicino a Varzi, una località rinomata per il suo salame DOP, ma il danno potenziale per l'intero mercato suinicolo italiano è estremamente elevato. La suinicoltura rappresenta il pilastro dell'allevamento italiano e il Made in Italy è a rischio. Se gli allevamenti vengono bloccati, si prospetta un collasso del settore.
La Regione Lombardia ha già adottato misure preventive per contenere la diffusione della Peste suina africana ma Cia Agricoltori Lombardia chiede di intensificare rapidamente i controlli e gli abbattimenti di cinghiali.
"La Lombardia è la principale produttrice di prodotti derivati dalla carne suina in Italia e una delle più importanti al mondo - conclude Maccazzola - non abbiamo tempo da perdere e se non agiamo tempestivamente sarà una catastrofe."