Delitto di Garlasco

Alberto Stasi fuori dal carcere per lavorare, sull'omicidio della fidanzata si dichiara ancora innocente

Alla famiglia di Chiara Poggi spettano altri 350mila euro di risarcimento che dovrebbero essere liquidati tramite detrazioni sui suoi stipendi

Alberto Stasi fuori dal carcere per lavorare, sull'omicidio della fidanzata si dichiara ancora innocente
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L'assassino della ragazza uccisa a Garlasco nel 2007 è in carcere a Bollate dal 2015 e da quattro mesi esce regolarmente per recarsi al lavoro.

Si occupa di contabilità

Sono passati quasi 16 anni da quel 13 agosto 2007 quando la comunità del comune pavese di Garlasco fu scossa dal tremendo omicidio della 26enne Chiara Poggi per mano del fidanzato Alberto Stasi, oggi 40enne. E fatalità sono 16 anche gli anni di carcere che sta affrontando come pena grazie al rito abbreviato.

Chiara Poggi

Dovrebbe uscire soltanto nel 2030 ma per buona condotta potrebbe farlo prima, nel 2028, e chiedere già tra due anni l'affidamento in prova. In carcere a Bollate dal dicembre del 2015, Stasi ha ottenuto il 24 gennaio 2023 la sua prima possibilità di affacciarsi al mondo esterno. Da quattro mesi, infatti, esce dalla cella e va a lavorare fuori dalla prigione.

Alberto Stasi all'epoca dei fatti

Ad ammetterlo al lavoro esterno è stato il tribunale di sorveglianza di Milano che gli concede di occuparsi di mansioni amministrative e contabili seppur controllando sempre con attenzione tutto ciò che riguarda i suoi orari di uscita e rientro, i mezzi da prendere e le strade da percorrere.

Nega di averla uccisa

Ma il lavoro per Alberto Stasi non è solamente un primo passo verso la libertà. È anche un modo per pagare il risarcimento alla famiglia della sua ragazza, Chiara Poggi, che aveva colpito a morte con un oggetto contundente mai identificato. Il 40enne è infatti stato condannato a dover risarcire un milione di euro di danni ai genitori.

La cifra pattuita poi con i legali dei Poggi è scesa a 700mila euro di cui metà sono già stati liquidati mentre per quanto riguarda l'altra parte, i genitori riceveranno la somma tramite detrazioni mensili sugli stipendi del lavoro di Stasi. La possibilità di lavorare gli era stata negata ma poi concessa grazie al suo avvocato Giada Bocellari che aveva fatto un reclamo.

La decisione è stata presa in quanto il detenuto ha scontato almeno un terzo della pena e la sua condotta in carcere è stata definita positiva. Nonostante siano passati tutti questi anni, Stasi continua a negare di avere ucciso Chiara. Può sembrare un atteggiamento assurdo ed inspiegabile ma il tribunale lo ha definito legittimo.

 

 

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