La sigaretta elettronica in Europa e nel mondo

La sigaretta elettronica in Europa e nel mondo
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Creata all’inizio del millennio dopo il brevetto di un farmacista cinese, la sigaretta elettronica ha conosciuto una prima forte fase di espansione a partire dal 2017. Il mercato della sigaretta elettronica è attualmente in ulteriore sviluppo non solo nel nostro paese, ma anche all’estero. 

I vantaggi per la salute e per il risparmio, uniti al gusto piacevole della e-cig, che può essere utilizzata con liquidi aromatici, ne favoriscono certamente il successo globale presso un numero sempre crescente di utenti. 

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A differenza dei primissimi anni, la maggioranza delle sigarette elettroniche oggi sul mercato è di grande qualità, sempre in regola rispetto alle normative nazionali e internazionali relative allo “svapo”. I dispositivi da “svapo” infatti devono essere certificati CE e RoHS e i liquidi devono rispettare scrupolosamente le indicazioni presenti nella normativa TPD relativa al Monopolio di Stato. 

Il mercato della e-cig in Europa

In ambito europeo, il mercato della sigaretta elettronica ha registrato una curva di forte crescita fra gli anni dieci e venti, crescita che non accenna a diminuire nei prossimi cinque anni.

La diffusione della sigaretta elettronica non è comunque uniforme in tutti i paesi europei, al contrario, come vedremo tra poco, esistono sensibili differenze tra un mercato e l’altro.

In alcuni paesi del nord Europa, come la Svezia, le e-cig vengono vendute anche in farmacia o in parafarmacia proprio perché considerate un importante e valido aiuto per la salute dei fumatori, e ciò ne favorisce ulteriormente il mercato. 

Un caso particolare è quello dell’Austria, dove il commercio della sigaretta elettronica e dei liquidi è limitato esclusivamente ai negozi specializzati, mentre ne è vietata la pubblicità, inclusa quella online. Per lo “svapatore” che si reca in Austria può quindi essere più pratico portare dispositivo e liquidi con sé. 

In generale, in Gran Bretagna e Unione Europea (soprattutto in Francia) l’uso di sigarette elettroniche è addirittura incoraggiato dai governi, che desiderano impegnarsi nel sostegno della lotta contro il fumo. Questa politica, come vedremo tra poco, si scontra in parte con le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Il mercato mondiale della e-cig

Secondo l’OMS, la sigaretta elettronica è comunque da considerare potenzialmente dannosa e pertanto dovrebbe essere soggetta a tassazione e regolamentazione. L’OMS tuttavia, nella sua condanna senza appello all’e-cig, fa riferimento principalmente all’effetto dell’esposizione a nicotina da parte di giovani e adolescenti in via di sviluppo. 

È importante ricordare che l’acquisto di prodotti da svapo è ovunque vietato ai minori, oltre che scoraggiato per chi non è già fumatore, per cui è evidente il riferimento a un abuso del prodotto, e non al suo utilizzo da parte di chi invece ha bisogno di eliminare le sigarette dalle proprie abitudini quotidiane. 

Gli ostacoli alla diffusione della sigaretta elettronica

Le linee guida dell’OMS creano comunque degli ostacoli alla diffusione della sigaretta elettronica come metodo efficace per smettere di fumare, basti pensare quanto sia difficile reperire prodotti da svapo in paesi come gli Stati Uniti o il Canada, dove le e-cig sono spesso bandite anche all’aria aperta. Ciò rappresenta un enorme controsenso nell’ambito della protezione della salute dei cittadini. 

In alcune nazioni come Singapore l’uso della sigaretta elettronica è addirittura proibito in toto. Si tratta di casi isolati, ma per lo “svapatore” che viaggia è importante informarsi in anticipo sulle norme locali, per evitare di trovarsi multati o comunque in situazioni poco piacevoli. Attenzione quindi quando ci si reca in alcuni paesi come Antigua, Barbados, Argentina e Venezuela, dove svapare è proibito, così come in Cambogia, Vietnam e Thailandia. 

In altri paesi ancora, come l’Australia o il Giappone, è possibile svapare ma solamente utilizzando liquidi senza nicotina, che sono gli unici presenti in commercio. 

In India, l’uso della sigaretta elettronica è diffuso e generalmente consentito, ma le norme non sono le stesse in tutti gli stati (il commercio ad esempio è proibito in Punjab e Kashmir), quindi si ribadisce l’importanza di una corretta informazione prima di mettersi in viaggio.

Per concludere la panoramica sulla diffusione globale della sigaretta elettronica occorre citare il caso del continente africano, dove al momento vige ancora una certa vaghezza legislativa.  

La sigaretta elettronica, un settore comunque in crescita

Nonostante alcune restrizioni internazionali di cui è bene essere a conoscenza tramite fonti ufficiali, la sigaretta elettronica rappresenta comunque un settore abbastanza promettente in tutti i paesi. Sembra che attualmente oltre 81 milioni di persone abbiano scelto di abbandonare il fumo in favore delle e-cig, e si stima un incremento costante che entro il 2030 potrà raggiungere addirittura il 17-18% circa.

Il mercato della sigaretta elettronica è insomma in costante crescita, sia nei negozi fisici che online sotto forma di e-commerce: basta pensare alla qualità e all’affidabilità di molti store online, adatti sia a “svapatori” esperti sia a chi sta cercando soluzioni ottimali per smettere di fumare.

Per chi si affida ai negozi online, sono sempre più disponibili modalità di supporto e assistenza sotto forma di video chiamata, tutorial o video tutorial, oltre che di blog specializzati sempre informati sull’argomento.

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