Rubrica Forza Italia

Peste suina africana: Regione in campo

Il consigliere regionale Ruggero Invernizzi spiega come e perché bisogna difendere un settore agroalimentare di primaria importanza

Peste suina africana: Regione in campo
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Regione Lombardia si è prontamente attivata per contenere un virus, devastante per gli allevamenti, come la peste suina africana. Una piaga che purtroppo da tempo affligge la nostra Lombardia e, che solo qualche giorno fa, è arrivata anche nella mia Lomellina.

Dobbiamo difendere un settore importante

In Lombardia ci sono circa 6.000 allevamenti e oggi è più che mai necessaria l’attenzione nonché la cooperazione di tutti gli attori in campo per contenere una malattia che non è pericolosa per l’uomo ma, che se andasse fuori controllo, comporterebbe effetti devastanti per il comparto suinicolo lombardo che conta la metà dei capi allevati in Italia ed è, altresì, il principale fornitore di filiere di salumi più conosciuti e apprezzati nel mondo.

La strada della collaborazione interforze tracciata dall’assessore regionale all’Agricoltura, di concerto con il presidente Attilio Fontana, è la sola possibile per mantenere alta l’attenzione.

Gli effetti, già ora seri della diffusione della Psa, potrebbero essere ancora peggiori in caso di ulteriore diffusione della malattia, comportando, fra l’altro anche danni, non certamente secondari, come la commercializzazione dei prodotti o il blocco dell’export con un danno economico ingente per gli allevatori che potrebbe portare anche all’esclusione dai commerci internazionali bloccando un’eccellenza della filiera alimentare lombarda.

Basti ricordare che, secondo i dati Istat, il mercato legato al comparto vale in Italia circa tre miliardi di euro, oltre a ribadire l’importanza della produzione di tutti i nostri salumi, eccellenze Dop e Igp che, come dicevo, arrivano sulle tavole di tutto il mondo, e valgono anch’essi milioni di euro oltre che migliaia di posti di lavoro.

Più controlli e abbattimenti dei capi infetti di peste suina africana

Un quadro grave, per questo l’impegno da parte di tutti deve essere massimo per garantire un’attenzione rispetto al problema con azioni concrete e risolutive volte ad evitare una catastrofe alimentare ed economica.

Più controlli e abbattimenti dei capi infetti sono le due strade da seguire senza indugio perché sono le uniche che possono consentirci di arginare e provare a contenere un fenomeno che, diversamente, si estenderebbe ancor più a macchia d’olio.

L’impegno, anzi l’imperativo categorico, è quello di salvaguardare l’agroalimentare lombardo che rischia la crisi economica.

Già nella scorsa legislatura in qualità di presidente della Commissione Agricoltura mi ero occupato di questa grave tematica e, oggi come allora, sono due i fattori determinati ovvero il tempo d’azione e i controlli: sono queste le due variabili che possono spostare, in modo decisivo, l’esito della nostra battaglia contro la Psa.

Ruggero Invernizzi - Consigliere regionale di Forza Italia

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