Pirellone

Battaglia di Nikolajewka, il sacrificio degli alpini per la nostra patria

Il consigliere regionale Ruggero Invernizzi ricorda una pagina di storia, testimonianza di impegno, sacrificio, umanità e attaccamento alla propria terra

Battaglia di Nikolajewka, il sacrificio degli alpini per la nostra patria
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Nell’ottantunesimo anniversario della battaglia di Nikolajewka, che si è celebrato lo scorso 26 gennaio, abbiamo ricordato i nostri valorosi alpini, testimonianza di impegno, sacrificio, umanità e attaccamento alla propria terra.

Invernizzi: “Il sacrificio degli alpini per la nostra patria”

Racconta il consigliere regionale Ruggero Invernizzi:

“Il Corpo d’ Armata alpino, che aveva sostenuto una lotta impari, tenace e cruenta sulla linea del Don, il giorno 17 gennaio 1943 ha ricevuto l’ordine di ritirata, mentre, già da giorni, i Sovietici hanno occupato località a centocinquanta, duecento chilometri sulle retrovie, trovandosi così completamente aggirati e superati dalle truppe russe in rapido avanzamento e dai mezzi motorizzati sovietici che ormai dilagavano irresistibili alle spalle dei nostri intrepidi soldati.
Senza possibilità di smentita o di esagerazione, si può ben dire che nessun soldato al mondo sarebbe stato capace non solo di combattere, avanzare e vincere, ma, anche, soltanto di resistere e sopportare le privazioni, i disagi e superare le difficoltà cui vennero esposti i soldati italiani.
L’eterno nemico dell’uomo, il freddo, già alleato dei Russi durante la campagna napoleonica, ha agito subdolo con tutta la sua inesorabile forza sui nostri soldati. Gli alpini hanno taciuto e stretto i denti per resistere al gelo che attanagliava i loro corpi”.

Ricordiamo quegli eroi italiani

Prosegue Invernizzi:

“Incuranti degli ostacoli predisposti dai Russi per fermare, bloccare e annullare la volontà tenace e caparbia dei nostri alpini, la marcia è proseguita irresistibile, tutti gli ostacoli predisposti dal nemico venivano frantumati e superati dai nostri valorosi alpini che hanno trasformato, così, la loro ritirata in un’avanzata vittoriosa.
Fra gli eroi di quei giorni epici una figura resta nella nostra memoria collettiva, quella del generale Luigi Reverberi, sicura guida della sua Tridentina, con quel grido che è ormai diventato un grido di leggenda, ovvero 'Tridentina Avanti'.
Nel loro ricordo, nel ricordo del loro amore verso la nostra Patria, oggi celebriamo e commemoriamo, a futura memoria, quegli eroi che, una volta di più, ci hanno fatto sentire fieri di essere Italiani”.

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