11esima edizione

Classifica provvisoria de "I Luoghi del Cuore" Fai: c'è anche la Chiesa di San Lazzaro di Pavia

Si può votare fino al 15 dicembre 2022.

Classifica provvisoria de "I Luoghi del Cuore" Fai: c'è anche la Chiesa di San Lazzaro di Pavia
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A poco più di due mesi dal lancio dell’undicesima edizione la classifica provvisoria de “I Luoghi del Cuore”, il più grande censimento spontaneo del patrimonio culturale del nostro Paese promosso dal FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS in collaborazione con Intesa Sanpaolo, riserva come sempre molte sorprese. Da Nord a Sud, dalle Alpi alle isole, dai castelli alle spiagge, dai parchi storici alle chiese, passando per borghi, vie panoramiche e botteghe storiche, i 300.000 voti on-line e cartacei finora pervenuti portano all’attenzione dell’Italia, attraverso il FAI, oltre 25.000 luoghi unici per storia, arte e natura, che restituiscono l’immagine di un Paese straordinario.

"I Luoghi del Cuore" del Fai

Si conferma la partecipazione larga e appassionata degli italiani, che vedono in questo progetto uno strumento concreto per valorizzare il proprio territorio, e soprattutto di tanti comitati – 101 già attivi in 15 regioni - con Lombardia e Sicilia ai primi posti, per il momento, per numero di voti raccolti. Ma, come è noto, fino al termine dell’iniziativa – si potrà votare fino al 15 dicembre 2022 – la classifica è in continua evoluzione, con nuovi comitati che si registrano e mobilitazioni che nascono ogni giorno, e tutto può ancora cambiare in questa competizione virtuosa, che fa bene all’Italia.

La classifica lombarda: c'è anche la Chiesa di San Lazzaro

A oggi il luogo in Lombardia al primo posto della classifica provvisoria (classifica provvisoria completa su www.iluoghidelcuore.it) è il Villaggio operaio di Crespi d’Adda a Capriate San Gervasio (BG), situato sulla punta dell’“Isola Bergamasca”, una penisola dove il fiume Brembo confluisce nel fiume Adda. Proprio per la sua posizione strategica, che permetteva la produzione di energia elettrica tramite lo sfruttamento dell’acqua corrente, due imprenditori tessili e filantropi - Cristoforo Benigno Crespi e suo figlio Silvio Benigno Crespi - fondarono nel 1878 uno dei primi villaggi operai. Qui abitavano gli operai del cotonificio con le loro famiglie, per i quali vennero realizzati diversi servizi: una chiesa, una scuola, un ospedale, un circolo ricreativo, un teatro, dei bagni pubblici, una piscina, dei negozi e persino dei campi sportivi e un parco. Il cotonificio ha operato fino al 2004 e l’intero villaggio nel 1995 è stato riconosciuto Patrimonio dell’Umanità UNESCO “in quanto esempio eccezionale” delle scelte di “industriali illuminati che andavano incontro alle esigenze dei lavoratori” e per l’integrità della sua struttura. Il comitato “Associazione Pro Crespi” partecipa al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022 con l’obiettivo di continuare a valorizzare il sito e promuovere le necessità di recupero della Chiesa Parrocchiale del Santissimo Nome di Maria – copia della chiesa rinascimentale di Santa Maria di Piazza a Busto Arsizio (VA), città da cui provenivano i Crespi – e della Pineta storica. La Delegazione FAI di Bergamo sostiene la raccolta voti di questo e di tutti i luoghi del territorio.

Villaggio Operaio di Crespi d'Adda

Segue il Circolo Combattenti e Reduci, un pezzo della vecchia Milano a pochi passi da Chinatown. Insediatosi nel 1919 all’interno dell’antico Dazio di Porta Volta, il Circolo accoglie ogni giorno i suoi ospiti all’ombra di un grande glicine che domina il giardino. Oltre a essere un punto di riferimento per l’intero quartiere, qui si intrecciano generazioni e si mantengono tradizioni attraverso la commemorazione delle ricorrenze storiche, le manifestazioni culturali e le attività artistiche. All’interno del Casello Daziario e del suo giardino, si ritrovano i soci veterani, che frequentano il circolo da più di quarant’anni, e i ragazzi più giovani alla ricerca di racconti sulla Milano di un tempo. Un luogo segreto ricco di memoria, resistente al cambiamento e alle mode della città, il cui giardino, cuore pulsante del Circolo, rischia di essere distrutto con la realizzazione di un nuovo progetto urbanistico.

Circolo Combattenti e Reduci di Porta Volta

Sempre nel territorio bergamasco, ampiamente segnalato anche il Santuario e Chiesa rupestre di San Vittore Martire, situato a Brembate (BG), un comune della parte occidentale della pianura attraversato dal fiume Brembo. La chiesa si presenta oggi come un complesso su tre livelli sovrapposti: al primo, poco più alto del greto del fiume, si trovano tre grotte residue di una più ampia erosione provocata dall’acqua; al secondo livello in un’ampia grotta è stata ricavata la chiesa rupestre ipogea; al terzo sono state erette la chiesa quattrocentesca e la canonica. La primitiva chiesa inferiore, a cui si accede mediante una scala esterna, è la più antica, segnalata per la prima volta nel 962. Denominata tradizionalmente “Grotte di San Vittore”, è considerata una rara chiesa rupestre di pianura affrescata. La grotta, ampliata, fu chiusa lungo il lato che dava sul fiume per proteggere l’edificio dalle piene. Il comitato “Per la valorizzazione del Santuario e della Chiesa Rupestre di San Vittore Martire” è nato dall’incontro di diverse associazioni locali che hanno a cuore il destino del bene: la sua posizione sul fiume rende necessario un continuo controllo dell’umidità. La partecipazione al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022 vuole portare alla luce i tanti bisogni di questo luogo: tra i più urgenti il recupero degli affreschi del XIV secolo della chiesa rupestre e il restauro del ciclo pittorico dell'abside della chiesa superiore di Gian Battista Botticchio, datato 1663. La Delegazione FAI di Bergamo sostiene la raccolta voti di questo e di tutti i luoghi del territorio.

Santuario e Chiesa rupestre di San Vittore Martire

Segue la Cappella di San Rocco a Villongo (BG), costruita agli inizi del XIV secolo sul sagrato della Chiesa Parrocchiale di Villongo S. Filastro. La chiesina custodisce un ciclo di affreschi realizzati dal pittore bresciano Girolamo di Romano, detto il Romanino, che ha come soggetto la Madonna col Bambino, tra i santi Rocco e Sebastiano e nelle pareti laterali S. Girolamo e S. Filastro. Romanino utilizza in numerosi suoi interventi, soprattutto all'interno degli edifici sacri, ambientazioni civili con personaggi molto legati alla territorialità. Dato lo stato di conservazione precario, la cappella è stata oggetto di restauri sin dagli inizi del Novecento. L’intervento più decisivo è avvenuto nel 1967, quando gli affreschi vennero prelevati dal restauratore Giuseppe Arrigoni e sistemati nel vicino Battistero, dove rimasero fino al 1998. Oggi sono visibili in una cappella ricostruita nella Casa Bondurri poco lontana, di fronte al Battistero. I dipinti trasmettono ancora l'autenticità del tratto romaniniano data dall'immediatezza e dalla forza espressiva di questo grande artista. Il recente acquisto della casa ha posto il problema di una nuova ricollocazione che per ragioni storiche e conservative si identifica nella Cappella di San Rocco. La comunità di Villongo si è attivata al censimento “I Luoghi del Cuore” per far conoscere questo luogo di grande valore locale. La Delegazione FAI di Bergamo sostiene la raccolta voti di questo e di tutti i luoghi del territorio.

Cappella di San Rocco

Tra i beni più segnalati anche la Strada della Forra, che prende il nome dalla forra scavata dal torrente Brasa nel territorio di Tremosine sul Garda (BS). Un’opera ritenuta impossibile da realizzare e che fu costruita grazie all’intervento di Monsignor Giacomo Zanini e Don Michele Milesi: essi convinsero della bontà dell’impresa il conte Vincenzo Bettoni, allora deputato. Con un’apposita legge si stabilì che il Governo avrebbe finanziato metà dell’opera, un quarto sarebbe stato pagato dalla Provincia e il resto dal Comune. I lavori iniziarono nel 1908 e si conclusero con l’inaugurazione il 18 maggio 1913. Nel 2020 la strada venne chiusa per dissesto ambientale e a maggio di quest’anno finalmente è stata riaperta, compreso il celebre tratto della Forra che Winston Churchill definì l’ottava meraviglia del mondo. Il comitato “Pro Loco Tremosine” si è attivato al censimento del FAI per promuovere una valorizzazione culturale e ambientale dell’area, attraverso la riqualificazione degli antichi sentieri che permettono di raggiungere la strada, così come la creazione di cartellonistica con grafica coordinata che possa essere utile a chi viene scoprirla.

Strada della Forra

Un altro luogo molto votato è la Chiesa di San Lazzaro, situata fuori le mura antiche di Pavia, lungo la via Francigena, che in questo tratto un tempo riprendeva il percorso dell’antica strada romana che collegava la città a Cremona, Piacenza, fino a Roma. La prima notizia certa della sua esistenza risale al 1157 quando l’aristocratico pavese Gislenzone Salimbene donò alla chiesa alcune proprietà fondiarie. Grazie a una serie di documenti del XIV secolo sappiamo che l’ospedale annesso era specializzato nell’assistenza ai malati di lebbra. Papa Pio IV, nel 1565, assegnò la gestione della chiesa e dell’ospedale all’Ordine di San Lazzaro, nato a Gerusalemme nel XII secolo per dare cure e assistenza ai lebbrosi. Il bene si presenta in discreto stato di conservazione per quanto riguarda la facciata e l'interno, caratterizzato da resti di affreschi databili ai primi decenni del XIII secolo che rappresentano l’Incoronazione di Cristo e della Vergine. Gli spazi esterni diversamente versano in cattive condizioni, soprattutto a causa del distacco di porzioni incoerenti di intonaco dal muro, e non sono al momento fruibili. L’obiettivo del neonato comitato “Amici di San Lazzaro”, che lo sta facendo ora votare al censimento del FAI, è quindi quello di poter recuperare le aree a rischio e promuovere il complesso come centro per l’organizzazione di attività culturali, artistiche, musicali o ricreative di interesse sociale.

Chiesa di San Lazzaro

Segue la Brughiera del Gaggio, un “museo della biodiversità a cielo aperto” nel Comune di Lonate Pozzolo (VA), a pochissima distanza dall’aeroporto di Malpensa. Per molto tempo la Via Gaggio costituì una delle più importanti vie di comunicazione con la valle del Ticino, collegando Lonate Pozzolo al Porto sul fiume e al mulino di Gaggio, ma con l’occupazione austriaca della Lombardia, quest’area venne utilizzata per le esercitazioni militari dell’Esercito Italiano. Fu solo negli anni Novanta che la Brughiera venne recuperata per crearne un itinerario turistico. Ora, l'espandersi di Malpensa minaccia la distruzione di questa area verde dal grande valore scientifico, storico e paesaggistico: in essa, infatti, si concentra una biodiversità unica in tutto il Sud Europa perché si tratta di una brughiera di origine alpina con caratteristiche mediterranee. La collocazione lungo il corridoio ecologico del fiume Ticino, infatti, ha permesso nei decenni la coesistenza di specie animali e vegetali presenti nelle brughiere centro europee con altre prettamente mediterranee. È anche un punto di monitoraggio prioritario e unico per i cambiamenti climatici: qui si notano variazioni biologiche con largo anticipo rispetto ad altri ambienti. Questo scrigno di natura, paesaggio e storia unico nel suo genere, purtroppo, è gravemente minacciato da un prossimo ampliamento dell'area cargo di Malpensa per cui esistono valide alternative meno impattanti. Proprio per le sue caratteristiche, da più di dieci anni è stata fatta richiesta alla Regione Lombardia per riconoscere quest’area come SIC (Sito di Importanza Comunitaria) in modo da poterla tutelare. Il censimento “I Luoghi del Cuore” può essere un ulteriore strumento utile per far sentire la propria voce in difesa di questo luogo unico.

Brughiera del Gaggio

Ampiamente segnalato è anche il Deposito tram interurbani ATM, costruito nel 1926 dalla STEL (Società Trazione Elettrica Lombarda) a Desio (MB). Nel 1924 la società aveva rilevato dalla Lombardy la tranvia Milano Carate-Giussano con l'impegno a elettrificarne la linea. L’attuale proprietaria del deposito è ATM (allora ATMI - Azienda Tranviaria Municipale Interurbana) che acquisì le linee di STEL nel 1939. Il deposito è rimasto attivo fino al 30 settembre 2011, quando la linea tranviaria è stata sostituita da un servizio di autobus e il deposito è stato abbandonato. Il complesso rappresenta un importante esempio di archeologia industriale: quattro anni, fa quando ATM pubblicò un bando per la distruzione del deposito e dei rotabili al suo interno, il comitato “Amici del Deposito ATM”, raggiungendo quasi 50.000 firme con una petizione online, riuscì a ottenere il vincolo sia sugli immobili che sui rotabili. Purtroppo, però, all’interno dell'area sono rimessati, in precarie condizioni, ben 42 rotabili storici ATM. Alla luce di questa situazione il comitato si è ora attivato al censimento “I Luoghi del Cuore” per sensibilizzare sull’importanza del recupero di questo immobile, ormai in condizione di degrado e oggetto di continui atti vandalici.

Deposito tram interurbani ATM (ex STEL)

 

E' possibile consultare la classifica provvisoria dei “Luoghi del Cuore” in Lombardia CLICCANDO QUI.

È possibile filtrare le classifiche anche per Provincia, Comune o tipologia di luogo dalla pagina, cerca un luogo su www.iluoghidelcuore.it

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