Per non dimenticare

Voghera nel lockdown: la Croce Rossa ricorda quei mesi terribili con una mostra FOTO

Si inaugura sabato la mostra fotografica di Fabio Draghi.

Voghera nel lockdown: la Croce Rossa ricorda quei mesi terribili con una mostra FOTO
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La Croce Rossa di Voghera inaugura sabato 3 ottobre 2020 la mostra fotografica di Fabio Draghi per ricordare i mesi del lockdown.

Voghera nel lockdown

Una mostra per non dimenticare i momenti più difficili vissuti da Voghera, a duro contatto con la pandemia. Ma anche un omaggio a tutti coloro che hanno duramente lavorato in modo intenso e dedicandosi al prossimo. Così il Comitato della Croce Rossa invita tutti presso la Sala Luisa Pagano in Piazza Cesare Battisti, dal 3 al 18 Ottobre, per la mostra fotografica “Voghera nel lockdown”, con il patrocinio del Comune di Voghera, curata da Fabio Draghi con la collaborazione di Guido Colla e testi di Matteo Colombo.

“Le immagini dicono molto e raccontano tutto, sono un pezzo del nostro tempo che ci ricorda ciò che siamo e ciò che abbiamo vissuto – spiega la Presidente della Croce Rossa di Voghera Chiara Fantin -. Un periodo difficile, quasi surreale del 2020, che non scorderemo mai: da una parte la città fantasma con le sue strade vuote e le code interminabili davanti ai servizi indispensabili, dall’altra un’attività frenetica, senza sosta e terribilmente intensa. Il nostro lavoro di soccorritori e operatori della Croce Rossa, quello che normalmente svolgiamo con coraggio e dedizione, è diventato per molti mesi (e lo è tuttora) ancora più forte e determinato. Le difficoltà, negli approvvigionamenti di materiale sanitario, comuni tra l’altro a tutto il Paese, e la gestione delle emergenze si sono trasformate in una corsa contro il tempo, ostacoli superabili solo dalla forza e dalla determinazione di chi ha operato in qui giorni. Sulle ambulanze, con le tute e i dispositivi di protezione, abbiamo stretto forte la mano degli anziani, abbiamo cercato di portare conforto con le nostre parole, anche quando vedevano la vita scivolare via dagli occhi di donne e uomini colpiti dal virus ”.

Cosa resterà?

Che cosa resterà di questo drammatico periodo? Certamente – spiega Renzo Basora, critico d’arte, nella prefazione del catalogo che accompagna la mostra – rimarranno i numeri di una cronaca drammatica, fatta di ammalati, guariti, deceduti. La memoria degli eventi, per molti dolorosamente personale, sarà condivisa ancora per molto tempo. Resterà uno sterminato archivio di immagini cui sarà affidato il compito di superare la cronaca e diventare documento storico, memoria collettiva e ricordo del passato.

“Questo è un tassello di vita che necessita di essere salvato per la sensibilità umana e visiva che traspare in ogni momento da questa realtà in bianco e nero e per lo spirito documentario che ne è l’origine. La forza della fotografia è quella di fermare il tempo”, conclude Renzo Basora.

In effetti le foto di Fabio Draghi raccontano da sole quei momenti, e sono ulteriormente impreziosite dalla creatività e sensibilità della penna di Matteo Colombo, direttore del settimanale diocesano “Il Popolo”, che ha saputo trasformare la solitudine, il dolore, la paura, la sofferenza in una narrazione fatta da personaggi immaginari ma che rispecchiano al meglio ciò che ha visto e vissuto in prima persona: “Anche per noi giornalisti vivere Voghera ai tempi del Covid è stato come vivere in una realtà surreale. Il tempo sembrava essersi fermato, le strade deserte, i negozi e le serrande abbassate, le scuole chiuse, i parchi giochi vuoti e sigillati, gli striscioni e i cartelli ai balconi e alle finestre delle case realizzati dai bambini con l’arcobaleno, l’hashtag “andrà tutto bene”, le persone in fila dal panettiere o dal giornalaio ci hanno messo la desolazione di una realtà post-apocalittica”. 

Tutti quanti siamo stati colpiti

Anche per Voghera Marzo e Aprile 2020 sono stati i due mesi più lunghi e drammatici: l’obbligo di rimanere a casa, di mantenere il distanziamento sociale lontano dagli affetti più cari, di adottare le varie precauzioni..e quella città muta e assopita, il cui silenzio era rotto solamente dal suono delle sirene delle ambulanze, che ha reso tutti più emotivi e sensibili. Tutti quanti siamo stati colpiti da lutti, abbiamo perso amici, parenti o semplici conoscenti. Il virus ha spento molti sorrisi. Il lento ritorno a quella quotidianità che è rimasta sospesa sino troppo a lungo ci ha fatto prendere coscienza del vuoto lasciato dai molti che sono stati colpiti dal Covid-19, un vuoto difficile da colmare negli affetti privati. Per questo non c’era e non c’è motivo di festeggiare in questo 2020: dal Carnevale alla festa della donna, l’anniversario della Liberazione, la festa dei lavoratori, la tradizionale Sensia: tutto saltato, anche la mostra per i 250 anni della Città di Voghera che si sarebbe dovuta allestire in Castello. Il virus ha spento molti sorrisi ma non deve spegnere mai il ricordo di chi non è più al nostro fianco, che al contrario va valorizzato nella “nuova normalità”. Per questo vale la pena di visitare “Voghera nel lockdown”. L’inaugurazione della mostra è in programma Sabato 3 Ottobre alle ore 17 e gli orari di apertura della Sala Pagano sono dalle 9,30 alle 12 e dalle 15,30 alle 19 il Martedì, Venerdì, Sabato e Domenica, con ingresso libero. Tutto il ricavato dalla vendita delle foto e del catalogo andrà in beneficenza alla Croce Rossa.

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