Truffa dei diamanti, banca costretta a risarcire coppia di pavesi
Obbligata a pagare la differenza tra il valore effettivo dei diamanti e l'importo investito
L'investimento dei diamanti si rivela un flop: banca costretta a risarcire famiglia di pavesi per la differenza tra il valore effettivo dei diamanti e l'importo investito.
Truffa dei diamanti
Una famiglia pavese ha ottenuto una vittoria legale contro una filiale pavese di Banca BPM, in seguito a un investimento in diamanti che si è rivelato molto meno redditizio del previsto. Nei giorni scorsi il tribunale civile di Milano ha emesso una sentenza che obbliga la banca a risarcire la famiglia per la differenza tra il valore effettivo dei diamanti e l'importo investito, per un totale di oltre 26mila euro.
L'investimento
La vicenda ha avuto inizio nel 2016 quando la famiglia ha investito oltre 52mila euro in diamanti attraverso una filiale pavese di Banca BPM. I diamanti sono stati venduti tramite la società esterna Intermarket Diamond Business di Milano, che successivamente è fallita. Dopo un anno, i clienti hanno scoperto che il valore reale dei diamanti era notevolmente inferiore rispetto a quanto pagato.
Banca costretta a risarcire
Attraverso lo sportello a Pavia del Codacons, i risparmiatori pavesi si sono costituiti in giudizio. Il tribunale civile di Milano ha ritenuto la banca responsabile, nonostante agisse solo come intermediario. La banca si era difesa sostenendo di aver semplicemente proposto l'investimento in diamanti tra le varie opzioni disponibili ma "le brochure promozionali erano all'interno della filiale bancaria e l'attività di collocamento del prodotto per conto della società esterna era remunerata".
La sentenza ha stabilito inoltre che i diamanti, dal valore inferiore, rimanessero in possesso della famiglia pavese e, in aggiunta, la banca dovrà risarcire loro anche oltre 26mila.