Tragedia nel Pavese: morti in quattro per salvarsi a vicenda VIDEO
Intanto la procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo.
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Tragedia nel Pavese: morti quattro operai nel tentativo di salvarsi a vicenda. La procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo.
Tragedia nel Pavese
Una tragedia assurda che ha visto quattro operai perdere la vita. Morti all'interno di una vasca di liquami di un'azienda agricola di Arena Po nella mattinata di giovedì 12 settembre 2019. I fratelli Tarfem e Prem Singh avevano 45 e 47 anni, ed erano i titolari. Insieme a loro hanno perso la vita anche due dipendenti Harminder Singh di 29 anni e Manjinder Singh di 28.
Gli inizi come braccianti
Tarfem e Prem hanno iniziato a lavorare come braccianti in una cascina del cremonese. Successivamente hanno preso in affitto un'azienda e hanno iniziato a lavorare in proprio. Un’esperienza positiva che li ha portati a fare il grande passo e trasferirsi in provincia di Pavia, dove dal 2015 lavoravano come titolari dell’allevamento in cui hanno trovato la morte.
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Morti nel tentativo di salvarsi a vicenda
Una tragedia che non ha testimoni. Ricostruire quanto realmente successo è difficile. Ma sembra quasi sicuro che siano morti nel tentativo di salvarsi a vicenda. Uno di loro è sceso nella vasca, forse è svenuto dopo aver respirato i miasmi dei liquami. Il secondo se ne è accorto e si è calato per cercare di salvarlo. E come una drammatica catena, la stessa cosa ha fatto il terzo e poi il quarto. Per loro non c'è stato nessuno scampo. La Procura di Pavia ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo.
Il difficile recupero dei corpi
L’allarme è stato dato intorno alle 13. I familiari delle vittime non vedendoli rincasare si sono recati in azienda facendo la macabra scoperta.
I Vigili del Fuoco hanno faticato non poco per recuperare i corpi. Operazione complicata anche dal rischio batteriologico e per la presenza di acido solfidrico. Prima hanno svuotato la vasca. Poi, indossando speciali tute di derivazione NBCR (Nucleare, Batteriologico, Chimico, Radiologico), la maschera con la bombola di aria compressa (autoprotettore) e l’imbrago, sono scesi lungo la scala che avevano posizionato all’interno. Una volta individuati, i corpi sono stati estratti dal pozzo attraverso l’uso di tecniche di derivazione speleologica.
Disposta l'autopsia
Ora restano da accertare eventuali responsabilità. L’ipotesi più probabile dell'incidente, al momento, sembra quella di un malfunzionamento del sistema di spurgo della vasca. Sui corpi è stata disposta l'autopsia per risalire alle cause precise della morte, se per asfissia o annegamento.
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