Monitoraggio ATS Pavia

Scoperto focolaio di aviaria in azienda agricola del Pavese: morti centinaia di anatre e fagiani

Istituita una zona di protezione e una di sorveglianza

Scoperto focolaio di aviaria in azienda agricola del Pavese: morti centinaia di anatre e fagiani
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Scoperto focolaio di aviaria in azienda agricola del Pavese: Ats Pavia istituisce una zona di protezione e una di sorveglianza per arginare il propagarsi dell'infezione.

Focolaio di aviaria in azienda agricola del Pavese

Focolaio di influenza aviaria in azienda agricola di Corteolona. Ad essere colpiti sono stati centinaia di fagiani e anatre che, su decisione di Ats Pavia, saranno abbattuti e le carcasse smaltite da ditte specializzate. Ad accertare il focolaio sono state le analisi dell'Istituto Zooprofilattico che hanno confermato la positività all'influenza aviaria, del sottotipo H5N1 ad alta patogenicità.

In seguito, infatti, alla segnalazione di un episodio di mortalità eccezionale nell'allevamento, lunedì scorso gli operatori di Ats hanno avviato le indagini per verificare la presenza del virus dell'influenza aviaria. Che ha poi dato esito positivo.

Zona di protezione e sorveglianza

Per arginare il propagarsi dell'infezione, Ats ha creato una zona di protezione di 3 chilometri attorno al focolaio e una zona di sorveglianza nel raggio di 10 chilometri dall'allevamento.

L'obiettivo è contenere la diffusione di questa malattia virale trasmessa da uccelli selvatici a polli, tacchini, galline ovaiole, fagiani e anatre. Nella zona di protezione e sorveglianza istituite attorno all'allevamento, per i prossimi 30 giorni, vigerà il divieto di movimentazione di animali e uova nella zona di protezione. Mentre solo nella zona di sorveglianza, vi sarà l'obbligo di segnalare tempestivamente aumenti di mortalità o cali significativi di produttività e consumo di acqua e cibo nei volatili, divieto di spostamento o spandimento di letame o lettiere usate di volatili senza autorizzazione preventiva.

Cos'è l'influenza aviaria

Identificata per la prima volta in Italia più di un secolo fa, l'influenza aviaria è una malattia degli uccelli causata da un virus dell'influenza di tipo A, che può essere a bassa o ad alta patogenicità. Diffusa in tutto il mondo, l'influenza aviaria è in grado di contagiare pressoché tutte le specie di uccelli, anche se con manifestazioni molto diverse, da quelle più leggere fino alle forme altamente patogeniche e contagiose che generano epidemie acute. Se causata da una forma altamente patogenica, la malattia insorge in modo improvviso, seguita da una morte rapida quasi nel 100% dei casi. La paura di una nuova pandemia, originata da un passaggio del virus aviario all’uomo, ha messo in moto una serie di misure straordinarie di prevenzione in tutto il mondo.

Riserve naturali dei diversi sottotipi di virus dell'influenza aviaria sono le anatre selvatiche, identificate come fonte di contagio per il pollame da allevamento, (polli e tacchini), particolarmente suscettibile alla malattia. I virus si possono trasmettere da azienda ad azienda tramite i mezzi meccanici, gli attrezzi e strumenti contaminati, le macchine, i mangimi, le gabbie, o perfino gli indumenti degli operatori.

Dei 15 sottotipi di virus aviari, H5N1 circolante dal 1997, è stato identificato come il più preoccupante proprio per la sua capacità di mutare rapidamente e di acquisire geni da virus che infettano altre specie animali. Gli uccelli che sopravvivono a H5N1 lo rilasciano per un periodo di almeno 10 giorni.

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