Primo giorno di semilibertà per Alberto Stasi, ecco cosa cambia
Rinchiuso nel carcere di Bollate dal 2015, da oggi, non dovrà più uscire solo per recarsi in ufficio nel centro di Milano

Primo giorno di semilibertà per Alberto Stasi: dopo anni di reclusione nel carcere di Bollate, per l'omicidio della fidanzata Chiara Poggi, ora potrà uscire dal penitenziario non solo per recarsi al lavoro.
Primo giorno di semilibertà per Stasi
Alberto Stasi, condannato a 16 anni di carcere per l'omicidio della fidanzata Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco nel 2007, ha trascorso il suo primo giorno di semilibertà (concessa lo scorso 11 aprile), come previsto dal provvedimento giudiziario che gli consente di uscire dal carcere durante il giorno.
Tuttavia, la sua libertà è strettamente regolata: durante il giorno, Stasi può partecipare a attività lavorative e di reinserimento sociale, ma è obbligato a tornare in carcere la sera, presso l'istituto penitenziario di Bollate. Questo permesso gli permette di proseguire il suo percorso di reintegrazione, ma con limitazioni precise, come stabilito dal giudice di sorveglianza.
La concessione
La concessione della semilibertà di Stasi non è stata priva di polemiche. La Procura Generale aveva inizialmente espresso parere negativo in seguito a un'intervista rilasciata dall'ex studente della Bocconi alle 'Iene', senza una specifica autorizzazione. Nonostante ciò, la decisione finale ha favorevolmente preso in considerazione il comportamento di Stasi in carcere, definito positivo dalle relazioni sulle sue attività di rieducazione.
Cosa prevede la semilibertà
La semilibertà, regolata dall'articolo 48 dell'Ordinamento Penitenziario, rappresenta un passaggio graduale verso il reinserimento sociale del detenuto. In particolare, la legge consente a chi sta scontando una pena di trascorrere parte della giornata fuori dal carcere per motivi lavorativi, istruttivi o sociali, pur dovendo tornare ogni sera in istituto. Questo regime, applicato in base a un programma di trattamento, è destinato a favorire il ritorno del condannato alla società, rispettando il principio costituzionale secondo cui la pena deve tendere alla rieducazione.
Liberazione anticipata?
Nonostante la semilibertà, Alberto Stasi ha ancora anni da scontare in carcere. Recluso da dieci anni, potrebbe ottenere la liberazione anticipata tra qualche anno, con una possibile uscita definitiva prevista per il 2029, sempre che non vi siano violazioni delle prescrizioni stabilite. Inoltre, i suoi legali potrebbero presentare una richiesta di affidamento ai servizi sociali, che gli consentirebbe di vivere al di fuori del carcere, continuando il suo percorso di reinserimento.
Il caso di Alberto Stasi rimane uno dei più discussi e controversi in Italia. La sua semilibertà segna un nuovo capitolo nella sua condanna.