Prima gli attentati incendiari, poi: "Sono mafioso, prepara i soldi" VIDEO

Nonostante tre incendi subiti, l'imprenditore non si è piegato alle richieste dei criminali.

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In manette tre uomini con le accuse di tentata estorsione e incendio ai danni di un imprenditore edile di San Giuliano Milanese.

Tentata estorsione e incendio, in fiamme la sede di una società immobiliare

Come riporta primaSARONNO.it, le indagini erano iniziate il 14 marzo del 2019, subito dopo l’incendio che aveva coinvolto la sede di una nota società immobiliare di San Giuliano Milanese, al secondo piano di uno stabile. Che non si fosse trattato di un cortocircuito era emerso non appena le fiamme avevano permesso a carabinieri e Vigili del Fuoco di effettuare i rilievi del caso: per terra venne trovata una tanica con del liquido infiammabile, non distrutta dal fuoco come le tracce di effrazione alla porta d’ingresso.

“Mi manda la Stidda, prepara 150mila euro”

Qualche settimana dopo l’incendio, il 2 aprile del 2019, mentre stava andando al lavoro l’imprenditore era stato avvicinato da un uomo, uno degli indagati, che in accento gelese gli ha detto:

Ma manna a Stidda… Prepara centocinquantamila euro entro quinnici iorn… e tu sai a cu rivoggiti

“Mi manda la Stidda (un’organizzazione criminale attiva soprattutto nel centro-sud della Sicilia, ndr). Prepara centocinquantamila euro entro quindici giorni…e tu sai a chi rivolgerti”. Un messaggio inequivocabile, nonostante l’accento gelese, un’intimidazione sfrontata, a volto scoperto e in pieno giorno.

Dopo il rifiuto altri incendi

L’imprenditore non ha ceduto alle intimidazioni, subendo in risposta altri attentati incendiari. Uno in particolare, il 27 maggio 2019, (eseguito con “matrice quasi militare”, spiegano i carabinieri) ha visto i tre introdursi all’interno di un cantiere edile di San Giuliano dando fuoco a due grossi camion per il movimento terra, causando danni per quasi 300mila euro. Sul posto i carabinieri erano comunque riusciti a trovare molti indizi a conferma dell’origine dolosa dell’incendio e dell’organizzazione messa in atto dai colpevoli: tra le prove taniche di benzina, bombolette di gas e stracci usati come innesco.

L’imprenditore non cede

Nemmeno il secondo attentato era riuscito a scalfire la resistenza dell’imprenditore. E nemmeno il nuovo incendio del 4 giugno 2019, in un altro cantiere di San Giuliano, appiccato a un container adibito a ufficio vendite degli appartamenti in costruzione da parte di due degli arrestati. L’uomo ha invece denunciato tutto ai carabinieri, fornendo elementi utili e fondamentali alle indagini.

Gli arresti

Le manette sono scattate nelle prime ore di mercoledì 5 febbraio, con l’esecuzione da parte dei carabinieri della Compagnia di San Donato Milanese di tre custodie cautelari emesse dal Gip di Lodi.

Arrestati:

  • S.R. di anni 39, di origine gelese, ma residente a Busto Arsizio con precedenti (custodia cautelare in carcere);
  • C.R. di anni 47 di Melegnano, con precedenti (agli arresti domiciliari);
  • V.B. di anni 52 di origine gelese, ma residente a San Donato Milanese, con precedenti (agli arresti domiciliari).

I tre sono accusati a vario titolo di tentata estorsione aggravata e incendio, sulla base delle indagini che hanno permesso di confermare l’esistenza di un sodalizio criminale, attivo a San Giuliano Milanese e nel sud Milano, delineando il ruolo svolto dai singoli soggetti nella vicenda e i loro contatti con altre persone loro vicine.

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