Pavia

Perdita di azoto liquido: intervento dei Vigili del Fuoco in uno stabile di via Taramelli

L'azoto si è depositato sul pavimento interessando sia zone esterne che locali interni

Perdita di azoto liquido: intervento dei Vigili del Fuoco in uno stabile di via Taramelli
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Perdita di azoto liquido nel cortile di uno stabile di via Taramelli a Pavia: l'intervento dei Vigili del Fuoco.

Perdita di azoto liquido a Pavia

Nel pomeriggio di oggi, martedì 3 gennaio 2023, i Vigili del Fuoco di Pavia sono intervenuti a Pavia in via Taramelli per una perdita di azoto liquido. Durante la fase di carico di alcuni serbatoi si è verificata una importante perdita di sostanza chimica in un cortile interno dello stabile interessato. Avendo una temperatura molto bassa, l’azoto si è depositato sul pavimento interessando sia zone esterne che locali interni.

Nessun coinvolto

La squadra ha proceduto a intercettare la perdita e successivamente a fare dei rilevamenti per valutare la corretta presenza di ossigeno. Nessuna persona è rimasta coinvolta.

Cos'è l'azoto liquido

L'azoto liquido è un fluido criogenico. Viene talvolta utilizzato per il raffreddamento di apparecchiature scientifiche, per la crioconservazione di campioni biologici, e per altri processi nei quali è necessario ottenere o conservare temperature estremamente basse.

La temperatura è bassissima e lo rende pericoloso: è infatti liquido nel campo di temperature tra circa -210 °C e -192 °C.  La pericolosità dell'azoto liquido viene spesso sottovalutata. Si possono trovare in rete filmati che tentano di dimostrare la sua innocuità per le persone, utilizzando poche gocce alla volta e contatti con la pelle per pochissimi secondi. Al contrario l'azoto liquido non deve mai essere sottovalutato per i seguenti fattori:

  • infragilimento dei contenitori; l'errata stima della temperatura di progetto di questi rispetto alle condizioni di utilizzo dell'azoto risulta essere una della principali cause di incidente;
  • contatto accidentale del personale con superfici a temperature criogeniche, contatto che provoca sulla pelle lesioni del tutto simili alle ustioni (l'entità del danno aumenta con il diminuire della temperatura e con il prolungarsi della durata del contatto);
  • l'ultimo rischio, ma certamente quello più frequente, è legato al pericolo di asfissia conseguente alla dispersione di azoto in ambienti confinati. È noto che l'azoto non sia "intrinsecamente" tossico o nocivo nel senso tradizionale del termine, ma un aumento della sua concentrazione, non rilevabile poiché il gas è incolore e inodore, può causare asfissia a causa della conseguente riduzione della percentuale di ossigeno in ambiente.

Applicazioni
L'azoto è un gas molto comune nell'atmosfera terrestre e ha un punto di ebollizione molto basso, a circa -196 °C. Allo stato liquido può in seguito essere trasportato solo con moltissimi accorgimenti. Infatti, quando è esposto all'aria, evapora assorbendo enormi quantità di calore. In alcuni casi eccezionali, per ottenere temperature inferiori a quelle dell'azoto liquido, viene impiegato elio liquido. Questo fluido però è ancora più complesso da gestire, dato che la sua temperatura sfiora lo zero assoluto (-273,15  °C).

(Fonte: Wikipedia)

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