Operazione "Sugar Beet": sei arresti per 'Ndrangheta tra Reggio Emilia, Mantova e Voghera
Tra i destinatari dei provvedimenti cautelari cinque sono stati posti ai domiciliari, mentre uno in carcere

Operazione "Sugar Beet": sequestro di beni e arresti tra Voghera, Mantova e Reggio Emilia: smantellata una rete che agevolava l'attività mafiosa nel settore dei trasporti.
Colpo all'Ndrangheta
Un’operazione delle forze dell'ordine, avvenuta nelle prime ore di oggi, lunedì 7 aprile 2025, è stata eseguita nelle province di Reggio Emilia, Mantova e presso la casa circondariale di Voghera, ha portato alla luce un sistema criminale destinato a agevolare la ‘Ndrangheta operante in Emilia-Romagna.
Sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna, i Carabinieri del ROS e il Comando Provinciale di Reggio Emilia hanno dato esecuzione a un'ordinanza cautelare che ha coinvolto sei indagati, accusati di reati legati al trasferimento fraudolento di valori e all'elusione di provvedimenti di confisca patrimoniale.
Operazione "Sugar Beet"
Tra i destinatari dei provvedimenti cautelari, cinque sono stati posti agli arresti domiciliari, mentre uno ha ricevuto una custodia cautelare in carcere. Le indagini, che prendono il nome di "Sugar Beet", sono partite da una segnalazione del Consiglio Nazionale del Notariato, che ha messo in evidenza sospetti riguardo alla costituzione di una società fittizia intestata a un prestanome.
Società fittizia
Il fulcro dell'inchiesta riguarda una società operante nel settore dei trasporti e autotrasporti, formalmente intestata a due dei sei indagati, che però agivano sotto la direzione di un socio occulto. Le intercettazioni e gli accertamenti sui conti bancari hanno rivelato che la società fungeva da schermo per eludere provvedimenti di confisca patrimoniale a carico di altre attività imprenditoriali dei coinvolti.
In particolare, le indagini hanno scoperto che i clienti della nuova società erano stati sottratti dalle aziende precedentemente confiscate, riducendo drasticamente i ricavi delle stesse. La società, che operava nel settore della raccolta e vendita di barbabietole, ha visto un aumento dei guadagni proprio grazie alla sottrazione dei contratti e delle risorse, il tutto mentre i fondi originariamente destinati ad altre imprese venivano dirottati su questa rete fittizia.
Infiltrazioni in appalti pubblici
Non solo il sistema di elusione patrimoniale: gli investigatori hanno anche accertato l’interesse degli indagati a infiltrarsi nel settore degli appalti pubblici, tentando di utilizzare la cosiddetta "White List" per ottenere vantaggi illegittimi.
Sequestrati 250mila euro
L'operazione ha messo in luce un sistema complesso di frodi, destinato a sostenere l'attività mafiosa della 'Ndrangheta in Emilia-Romagna, e ha visto l'adozione di misure precauzionali che hanno congelato beni per un valore di circa 250mila euro. Tra i crimini contestati, vi è anche il tentativo di induzione a fornire dichiarazioni mendaci alle autorità, aggravato dalla connivenza con il gruppo mafioso.