Maltrattamenti ed estorsioni verso il padre, arrestato per la seconda volta

L’uomo sottoposto ad un regime di vita vessatorio, con continue richieste di denaro, prevaricazioni, minacce di morte e botte.

Maltrattamenti ed estorsioni verso il padre, arrestato per la seconda volta
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Maltrattamenti ed estorsioni verso il padre, arrestato per la seconda volta un 30enne di Candia Lomellina.

Maltrattamenti ed estorsioni verso il padre, arrestato

Martedì 12 marzo 2019 a Domodossola (VB), i carabinieri di Candia Lomellina (PV) hanno rintracciato e dato esecuzione ad un provvedimento emesso il 9 marzo dalla Procura  della Repubblica del Tribunale di Pavia, che aveva concordato con le risultanze investigative prodotte dai militari, traendo in arresto, con applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, un trentenne nato a Mede e residente a Candia Lomellina che, tra marzo e dicembre 2018, aveva commesso, nei confronti del padre, falegname vedovo, i reati di rapina, maltrattamenti in famiglia ed estorsione.

Regime vessatorio

Il 30enne si era reso responsabile di aver ridotto il padre ad un regime di vita vessatorio, con continue richieste di denaro, prevaricazioni, minacce di morte, botte, distruzione di mobili e oggetti, insulti e sottrazione di oggetti. L’uomo si trovava già in regime di arresti domiciliari, dopo aver scontato circa due mesi di carcere poiché nella tarda serata del 18 dicembre scorso, a Candia Lomellina (PV), aveva sfondato la porta d’ingresso dell’abitazione della propria nonna,  percuotendo violentemente con calci lei e il padre, domiciliato presso l’abitazione dell’anziana madre, minacciandolo anche di morte, e dandosi  infine a precipitosa fuga.

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Le cure mediche

Le immediate ricerche dei carabinieri di Candia, supportati in quell’occasione da quelli della stazione di Gambolò, ne avevano consentito l’immediato rintraccio e il contestuale arresto per la flagranza dei reati di lesioni personali, minaccia aggravata e danneggiamento aggravato. Alla nonna, soccorsa dai sanitari del “118” e trasportata presso l’ospedale civile di Casale Monferrato (AL), erano state diagnosticate numerose ecchimosi, escoriazioni e tumefazioni con una prognosi di quindici giorni.

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